Estinzione anticipata dei prestiti subito: approfondimento, cosa sapere, come funziona

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In ogni formula di prestito è concessa al beneficiario la possibilità di estinguere anticipatamente il debito. Questa facoltà gli consente di assolvere agli obblighi nei confronti dell’ente che ha erogato il capitale, ma prima dei termini previsti a livello contrattuale. Nella maggior parte dei casi si verifica un’opportunità del genere quando il destinatario del finanziamento si trova in una condizione economica florida. Che gli permettere di restituire, prima della scadenza naturale del rimborso, la somma dovuta, costituita anche degli interessi maturati e dell’eventuale penale. Quest’ultima obbligazione si può considerare come una salvaguardia per l’ente creditizio. In quanto l’estinzione anticipata potrebbe comportare una perdita economica per chi eroga il finanziamento, in termini di interessi non lievitati. Per cui la penale evita questa eventualità, qualora il debitore ottemperasse in anticipo al pagamento dell’intero debito.

L’estinzione anticipata avviene di solito in relazione ad un miglioramento delle condizioni economiche del beneficiario del prestito. Che gli consentono di eliminare ogni vincolo con l’ente creditizio. Ma potrebbe avvenire anche per il fatto che desidera trarre dei vantaggi economici, riferibili ad una diminuzione della spesa totale, differente da quella che avrebbe dovuto sostenere se avesse portato a compimento il rimborso nei termini previsti nel contratto. Per conseguire un obbiettivo del genere tuttavia è necessario scegliere attentamente il periodo in cui farlo, in quanto sono in gioco una serie di variabili nella definizione della cifra complessiva da affrontare. Inoltre, nella maggior parte dei casi, va inserita anche la penale fra i costi dell’estinzione anticipata.

Estinzione anticipata parziale o totale

L’estinzione anticipata si può eseguire in due modalità differenti, in base alle esigenze del debitore: in modo parziale o totale. Nella prima ipotesi al cliente è concessa la facoltà di pagare soltanto una parte del debito rimanente, la cui entità viene decisa dal debitore stesso. La riduzione conseguente del debito non comporta un mutamento del periodo di rimborso. Quindi il cliente rimane obbligato nei confronti dell’istituto di credito, secondo le modalità e i termini previsti a livello contrattuale. L’unico cambiamento riscontrabile e non indifferente, a seguito dell’estinzione parziale, si ravvisa in una diminuzione del valore delle singole rate. Si tratta dunque di un’azione che provoca un alleggerimento della pressione sul debitore. L’inserimento di una penale rimane in ogni caso, se inserita, un obbligo per il debitore anche quando procede a compiere l’estinzione parziale.

  • Per quanto riguarda l’estinzione totale, comporta il pagamento dell’intero debito residuo. Che è costituito del capitale rimanente, degli interessi maturati (calcolati dal pagamento dell’ultima rata) e dall’eventuale penale inserita nel contratto. A seguito dell’estinzione il debitore non ha più obblighi nei confronti dell’ente che gli ha concesso il prestito.

La penale

Come si è accennato in precedenza, quando si estingue il debito in anticipo, il debitore si può trovare nelle condizioni di dover affrontare anche il pagamento di una penale. Che si considera una obbligazione, inserita nel contratto da parte dell’istituto di credito, grazie a cui si recuperano le eventuali perdite derivanti dal termine anticipato del periodo di ammortamento. L’importo della penale si determina in base ad una serie di parametri. Un tempo, prima della riforma del credito al consumo del 2013, il valore della penale poteva risultare fin troppo impegnativo. Dopodiché si è deciso di imporre una serie di limitazioni. Che comportano l’impossibilità di imporre una penale di valore superiore all’1% rispetto al capitale da restituire, nei casi in cui la durata del finanziamento risulti superiore ad un anno. Qualora il prestito durasse meno di dodici mesi invece il limite sarebbe posto a 0,5%.

Di contro, la penale non è dovuta quando la restituzione del debito è totale ed avviene in una sola occasione. Non si ha quest’incombenza neanche nell’ipotesi in cui la somma da restituire sia corrispondente o minore alla cifra di diecimila euro. Alla stessa maniera la penale non è obbligatoria quando la restituzione viene compiuta dalla compagnia assicurativa. Quest’ultima ipotesi si riferisce all’eventualità che in sede di stipula del contratto di prestito, il cliente abbia sottoscritto anche una polizza assicurativa a copertura del credito. Che si ricorda garantisce sia l’ente creditizio sia il debitore, nei casi in cui quest’ultimo si trovasse accidentalmente nell’impossibilità di svolgere normalmente il piano di ammortamento. Solitamente si tratta di formule che si attivano a seguito della perdita dell’impiego o del decesso del beneficiario del prestito.

Il conteggio estintivo

Il conteggio estintivo è un documento corredato dall’ente creditizio, su sollecitazione del debitore che intendere procedere all’estinzione anticipata del debito. Al suo interno sono presenti i diversi conteggi attraverso cui si definisce l’esatto ammontare della cifra da rimborsare. Si ricorda che una volta ricevuto il documento, il debitore non si ritiene ancora vincolato a estinguere il debito in anticipo. Nel senso che gli è consentito di continuare ad affrontare il piano di rimborso secondo i tempi e i modi previsti nel contratto. Ovviamente gli è garantita anche l’opportunità di procedere all’estinzione parziale. Quindi si tratta di un documento che può essere richiesto anche e soltanto per finalità consultiva. Di solito il documento si presenta entro dieci giorni, che decorrono dal momento in cui il debitore ha inoltrato la richiesta.

  • Il conteggio estintivo prevede l’esecuzione di una serie di operazioni, che conducono a definire l’entità del debito residuo, calcolato in maniera lorda. Lo si fa prima di tutto separando la quota capitale dalla quota interessi. Nel caso sia stata inserita, si deve aggiungere anche la penale. Infine si eliminano le spese che sono state già affrontate. Una volta compiuto il conteggio il debitore riceve una comunicazione. Dopodiché si trova a poter scegliere se continuare oppure procedere ad estinguere in anticipo, parzialmente o totalmente, il debito residuo. Si considera fondamentale, nel caso si voglia attivare la procedura di estinzione, seguire pedissequamente le indicazioni fornite dall’ente creditizio. Che si riferiscono alle modalità e alle tempistiche del pagamento. Se non si seguissero attentamente i diversi passaggi, suggeriti dall’istituto di credito, si rischierebbe di vanificare gli effetti della procedura.

L’estinzione anticipata nella cessione del quinto

La formula della cessione del quinto è riservata esclusivamente ai lavoratori dipendenti, che operano in ambito pubblico o privato, oppure ai pensionati. Consiste in una procedura assai comoda ed efficace, in quanto il rimborso viene effettuato direttamente dal datore di lavoro o dall’istituto di previdenza sociale. Che detraggono dallo stipendio o dalla pensione, ogni mese, l’importo corrispondente al valore della rata, per poi indirizzarlo a chi ha erogato il prestito. Anche in questa soluzione è possibile procedere all’estinzione anticipata, in qualsiasi momento si voglia. Si perdono tuttavia le spese di istruttoria e l’imposta di bollo, ma si recuperano le commissioni bancarie.

Nella cessione del quinto è obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa a copertura del credito, che prevenga l’eventuale inadempimento a seguito del decesso o della perdita dell’impiego. Quindi nel caso si procedesse ad estinguere anticipatamente, il debitore avrebbe diritto a ricevere il rimborso della quota che non ha utilizzato.

I vantaggi dell’estinzione anticipata

Il vantaggio principale dell’estinzione anticipata si rileva nel fatto che si pone fine a tutti i vincoli con l’ente che ha concesso il finanziamento. Mentre nel caso l’estinzione fosse parziale si godrebbe comunque di conseguenze favorevoli. In quanto, sebbene la durata del periodo di rimborso rimarrebbe la medesima, diminuirebbe il debito residuo e di conseguenza anche il valore delle singole rate. In questa maniera per il debitore sarebbe possibile gestire il rimborso con meno pressione. A proposito invece degli ipotetici vantaggi economici, di cui il debitore potrebbe beneficiare, non è detto che possano emergere. Perché la loro emersione non si ritiene così scontata.

  • Senza considerare l’eventuale penale da pagare, si può affermare che più ci si avvicina alla naturale scadenza del periodo di rimborso meno vantaggiosa, sotto il profilo economico, risulta l’estinzione anticipata. In quanto solitamente le modalità di rimborso più diffuse nel nostro Paese, come il modello francese, prevedono che il pagamento degli interessi si concentri soprattutto nelle fasi inziali, per poi gradualmente abbassarsi. Al contempo difatti si assiste all’aumentare della quota capitali. Quindi se si decidesse di optare per l’estinzione anticipata, con l’obiettivo di trarne anche dei vantaggi economici, sarebbe indispensabile farlo il prima possibile. Per quanto riguarda invece la penale da pagare si ricorda che non è dovuta quando il debito residuo si attesta ad una cifra sotto diecimila euro. Di contro si considera ammissibile quando il finanziamento si trova su soglie corrispondenti o superiori, con una durata di un anno. Quindi nel calcolo che si compie in privato, allo scopo di verificare l’esistenza di eventuali vantaggi economici, è opportuno prendere in considerazione anche tali dinamiche.

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