Domande Frequenti sui prestiti da ottenere immediatamente

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I prestiti che si ottengono in maniera veloce hanno lo scopo di fornire la disponibilità di una somma di danaro senza attendere tempi eccessivi. Si ritengono delle soluzioni indispensabili nei casi in cui si devono sostenere delle spese incombenti e non si possiede danaro a sufficienza. In ogni caso le formule di prestito presenti sul mercato sono davvero numerose. Ciascuna di esse si presta ad andare incontro a specifiche esigenze. Prima di inoltrare una richiesta si ritiene quindi fondamentale comprendere i propri bisogni e scegliere la fattispecie di prestito più appropriata. Anche per evitare di andare incontro a soluzioni poco vantaggiose, in grado di obbligare a sostenere dei piani di rimborso onerosi.

La maggior parte delle soluzioni di prestito si considerano appartenenti al credito al consumo. Sono quindi espressione di quei finanziamenti concepiti per dare sostegno ai consumi delle famiglie, anche mediante la rateizzazione dei pagamenti. Ma le opportunità sono davvero numerose. Se per esempio si avesse la necessità di disporre di un capitale considerevole, al fine di compiere una ristrutturazione oppure l’acquisto di un immobile, si avrebbe la facoltà di richiedere un mutuo. La cui procedura risulta più complessa delle altre fattispecie di prestito, in quanto il piano di ammortamento dura molto più tempo e si deve coinvolgere un notaio per la presentazione di garanzie reali. Di seguito si riportano le risposte ad una serie di quesiti, che normalmente ci si pone prima di richiedere un prestito di qualsiasi sorta.

Quando risulta necessario richiedere un prestito?

Le motivazioni che si pongono alla base di una richiesta di prestito sono le più disparate. Si può comunque affermare che la necessità di ricevere un finanziamento, nella maggior parte dei casi, emerga a seguito della scarsa disponibilità di liquidi, in quanto ci si trova di fronte all’emergenza di affrontare delle spese a cui non è possibile rinunciare. E’ anche possibile che il bisogno sorga per problematiche inerenti alla mobilità, quando per esempio non si possiede un mezzo di locomozione indispensabile per raggiungere il posto di lavoro. Va detto che ci si trova in una fase storica delicata, in cui molti individui e numerosi nuclei familiari precipitano in situazioni di vulnerabilità economica. Perché non si ha un lavoro oppure, pur esercitando un’attività, si ricevono dei salari eccessivamente bassi. Di conseguenza spesso si è nelle condizioni di non avere a disposizione un’adeguata disponibilità di liquidi per sostenere le normali spese. Situazioni del genere spesso si aggravano quando si hanno dei figli piccoli a carico.

  • Come si è sottolineato in precedenza le soluzioni di prestito praticabili sono diverse. Ciascuna formula si caratterizza per concedere il finanziamento mediante lo svolgimento di una procedura specifica. Per quanto riguarda le tipologie di prestito che rientrano nella categoria del credito al consumo, si annoverano le seguenti fattispecie: il prestito personale, il prestito finalizzato, la cessione del quinto e la carta revolving. Al fine di poter accedere al credito è tuttavia indispensabile vantare il possesso di una serie di requisiti essenziali

Quali requisiti si devono possedere per poter ricevere un prestito?

Nella maggior parte delle formule di prestito si richiede il possesso di una serie di requisiti minimi. Ogni ente creditizio pratica delle specifiche politiche di credito, per cui ciò che viene richiesto dipende anche dalla loro scelta. In ogni caso si deve essere maggiorenni e non avere un’età superiore a settant’anni. Inoltre è necessario avere una condizione reddituale e patrimoniale adeguata, derivante in particolar modo dal fatto di trovarsi in una situazione lavorativa solida. Oltretutto si deve avere la residenza all’interno del territorio italiano. Infine è indispensabile essere titolari di un conto corrente bancario.

Una volta ricevuta la richiesta l’ente creditizio svolge una serie di verifiche, volte a rilevare la capacità di rimborso e l’affidabilità creditizia del cliente. Il primo requisito si deve manifestare nella idoneità del cliente a sostenere il piano di ammortamento, prendendo in considerazione l’entità del suo stipendio. Qualora l’importo delle singole rate superasse del trenta per cento il salario, l’ente creditizio si troverebbe costretto a respingere la richiesta. In quanto il cliente non si riterrebbe in grado di sostenere gli impegni contrattuali. Le verifiche nel secondo caso vanno a rilevare se il richiedente sia stato segnalato come cattivo pagatore o iscritto nell’elenco dei protestati.

Chi sono i cattivi pagatori e i protestati?

I cattivi pagatori si considerano coloro i quali, in occasione del piano di rimborso di un finanziamento, hanno ritardato il pagamento di una o più rate. Si tratta di una condizione rimediabile. Che tuttavia comporta una segnalazione alle centrali rischi, in grado di vanificare le richieste di nuovi prestiti da parte di chi ne è vittima. A meno che non si riescano a regolarizzare le situazioni da cui è derivata la segnalazione. In casi del genere si deve comunque attendere la cancellazione della segnalazione. Che in genere avviene entro un periodo determinato in base alle rate pagate in ritardo. Nella maggior parte dei casi si procede alla cancellazione dopo due anni.

  • Per quanto riguarda i protestati la loro condizione di ritiene di maggiore gravità. In quanto deriva dal mancato pagamento di una rata o addirittura dell’intero debito. Si iscrivono in un apposito registro. Prima di arrivare a questa condizione tuttavia l’ente creditizio concede un periodo di tolleranza entro cui riabilitare la situazione debitoria. Se non si giungesse ad una soluzione la situazione si riterrebbe ormai consolidata, costringendo l’istituto di credito a procedere per vie giudiziali nell’intento di recuperare il credito perduto.

Possono richiedere un prestito i cattivi pagatori o i protestati?

Com’è noto la condizione dei cattivi pagatori è meno grave rispetto a quella dei protestati, anche perché si trovano nella possibilità di rimediare. Quindi nei loro confronti sono concesse maggiori opportunità in occasione della richiesta di un prestito. In ogni caso per entrambe le categorie è valida la possibilità di venire ammessi ad un finanziamento secondo la formula della cessione del quinto. Perché si ritiene una soluzione sicura e facile da svolgere: il pagamento delle singole rate viene effettuato direttamente dal datore di lavoro, in maniera automatica, compiendo una detrazione (corrispondente al valore della rata) sullo stipendio o sulla pensione del beneficiario. Si ricorda che la formula prevede un limite, ossia non è possibile superare un quinto (20%) del valore netto del salario o della pensione (calcolati al netto).

I protestati sono legittimati a chiedere anche il cosiddetto prestito cambializzato. Che consiste nella sottoscrizione di cambiali, in occasione del pagamento delle singole rate. Si ricorda che le cambiali sono titoli di credito esecutivi, che, in caso di insolvenza del debitore, garantiscono la riscossione del credito in modo agevole. Per renderle valide tuttavia è necessario che siano firmate vi sia apposto il bollo. Nei prestiti cambializzati l’importo della rata è costante, quindi il tasso applicato è fisso. Ad entrambe le categorie è concessa infine la possibilità di ricevere dei piccoli prestiti, corrispondenti a somme non superiori a cinquemila euro. Che garantiscono un piano di rimborso facile da sostenere e quindi privo di particolari rischi per chi concede il capitale.

Quali sono le formule di prestito più richieste?

Le soluzioni di finanziamento che vengono richieste con maggiore frequenza sono essenzialmente due: il prestito personale e il prestito finalizzato. Il prestito personale consiste in un finanziamento concesso senza l’obbligo di dover motivare cosa si voglia fare del danaro. Di solito è possibile ricevere delle cifre significative a fronte di periodi di rimborso abbastanza lunghi, che possono arrivare fino a dieci anni. Il tasso di interesse applicato il più delle volte è fisso ma dipende dalle scelte compiute da parte di chi eroga il capitale. Quindi è possibile che si imponga anche un tasso variabile. Per quanto riguarda le garanzie richieste, nelle maggior parte dei casi basta dimostrare di ricevere un reddito da lavoro in maniera costante, proveniente possibilmente da un rapporto contrattuale sufficientemente solido. Nel caso non si potesse vantare una condizione reddituale solida, sarebbe necessario nominare un terzo garante.

Il prestito finalizzato invece si distingue per essere vincolato all’acquisto di un determinato bene o servizio. La procedura si pone in essere presso un rivenditore convenzionato. Il quale deve procedere anche al compimento di una serie di incombenze burocratiche, tra cui trasferire le documentazioni riguardanti il richiedente nei confronti dell’ente creditizio coinvolto. Una volta rilevato il bene o il servizio il beneficiario deve affrontare il piano di rimborso nei confronti dell’istituti di credito. Spesso la banca pretende come garanzia lo stesso bene o servizio acquistato dal cliente. Nel prestito finalizzato dunque non si ha la disponibilità diretta della somma.

Quali sono le garanzie richieste dalle banche?

Il più delle volte il reddito da lavoro percepito dal richiedente si ritiene una garanzia sufficiente. Che rassicura sulla propria capacità di rimborso. In ogni caso chi concede il finanziamento, anche in ragione della cifra richiesta, può pretendere delle garanzie più impegnative. E’ possibile affermare che nel caso in cui il rapporto tra la rata e lo stipendio (o la pensione) non sia equilibrato o l’importo sia elevato, ma anche quando il richiedente ha un contratto di lavoro precario, l’ente creditizio si trova costretto a richiedere l’intervento di un terzo garante. Che in pratica si impegna a estinguere il debito, qualora il garantito risulti insolvente. Si ricorda che il garante, al fine di essere considerato legittimato a svolgere la sua funzione, deve vantare una condizione reddituale e patrimoniale adeguata. E’ necessario inoltre che non svolga il medesimo ruolo in altre formule di prestito.

Un’altra forma di garanzia si considera la sottoscrizione di una polizza assicurativa sul prestito. Che in sostanza può essere di due tipologie: contro il rischio morte o la perdita di impiego. Nel primo caso si estingue il debito rimanente a seguito del decesso del beneficiario. Nel secondo caso invece gli effetti dell’assicurazione si manifestano nel momento in cui il cliente viene licenziato. E non nel caso in cui ci siano state le sue dimissioni. Esiste poi la possibilità di cambializzare il prestito, al fine di offrire ulteriori garanzie a chi concede il finanziamento. In pratica si sottoscrivono delle cambiali in occasione del pagamento delle singole rate, costituenti il piano di ammortamento. Si ricorda infine che esistono le cosiddette garanzie reali (pegno ed ipoteca). Che tuttavia sono necessarie in formule di prestito più complesse, come quando viene richiesto un mutuo.

E’ possibile estinguere il debito anticipatamente?

In qualsiasi momento è garantita al beneficiario del prestito l’opportunità di estinguere il debito rimanente, prima dei termini convenuti a livello contrattuale. L’estinzione risulta di due tipologie: parziale o totale. Nel primo caso si procede al pagamento soltanto di una parte di debito. Che comunque comporta degli effetti vantaggiosi per il cliente, in quanto si riduce l’importo delle singole rate. Nel secondo caso invece si paga il debito rimanente in una soluzione unica. In questa maniera il destinatario del finanziamento rompe ogni tipo di vincolo nei confronti dell’ente creditizio. Tale facoltà nasce per i motivi più disparati. Può scaturire dal fatto che il debitore venga a trovarsi in condizioni economiche floride, in grado di permettergli di liberarsi dall’onere di dover sostenere il piano di ammortamento.

  • Qualora si procedesse al rimborso anticipato il cliente si troverebbe obbligato a pagare una penale, equivalente all’1% della somma restituita anticipatamente, quando il contratto è superiore di un anno. Oppure corrispondente allo 0,5% dell’importo rimborsato, quando la scadenza del contratto è uguale o superiore ad un anno. La penale non è dovuta nei casi in cui la cifra rimborsata coincide con l’intero debito da estinguere oppure quando è corrispondente o inferiore a diecimila euro. Alla stessa maniera non viene imposta quando l’estinzione avviene a seguito degli effetti di un contratto di assicurazione. E nel momento in cui l’estinzione si effettua in un periodo dove non viene applicato un tasso di interesse specifico e determinabile.

E’ garantito il diritto di recesso?

Il diritto di recesso è sempre garantito a coloro che hanno sottoscritto un contratto di prestito, purché venga fatto valere entro due settimane dalla stipula. I modi attraverso cui deve avvenire la procedura variano a seconda di quanto viene disposto dall’istituto di credito coinvolto, tuttavia, i tempi entro cui procedere rimangono sempre i medesimi. Si ricorda che non si è costretti a motivare la propria scelta. In ogni caso si deve comunicare la decisione in maniera tempestiva entro i termini prestabiliti, tramite l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Qualora il cliente avesse ricevuto già la disponibilità della somma di danaro, si troverebbe costretto a restituirla e a pagare gli interessi che sono maturati nel lasso di tempo trascorso prima che prendesse la decisione di recedere. Nel caso invece si andasse oltre il limite dei quattordici giorni l’unica opportunità praticabile sarebbe quella dell’estinzione anticipata.

E’ possibile ricevere un prestito senza busta paga?

Nella maggior parte delle ipotesi si esclude la facoltà di divenire destinatari di un prestito senza dimostrare l’esistenza di un reddito da lavoro. Ciò nonostante esistono una serie di eccezioni. Che si concedono a particolari categorie di individui. Ci si riferisce in particolare agli studenti, alle casalinghe e a coloro che non hanno una occupazione o che l’hanno perduta. Per quanto riguarda gli studenti esiste il prestito d’onore. E’ una formula destinata in particolare agli universitari e a coloro che si trovano impegnati a svolgere un corso di alta formazione professionale. Si fonda su delle convenzioni stipulate fra gli atenei e determinati istituti di credito. Si distingue per essere una soluzione elastica, concepita per consentire allo studente di svolgere senza troppe preoccupazioni il percorso di studi ed affrontare le spese necessarie a sostenere la vita accademica. Permette di affrontare il rimborso al termine degli studi.

Rientrano nella categoria dei finanziamenti senza busta paga anche i prestiti per le casalinghe. Che comunque comportano la concessione di cifre non così elevate. Gli istituti di credito tuttavia chiedono la presentazione di garanzie, che possono essere costituite per esempio da redditi ricevuti da attività non lavorative. Si considerano valide per esempio le somme provenienti da un canone di affitto su un immobile di propria titolarità concesso in locazione. In caso di assenza completa di garanzie verrebbe richiesto l’intervento di un terzo garante. Infine esistono formule di prestito concesse a disoccupati, dove enti di vario genere offrono il proprio fondo di garanzie. Ci si riferisce in particolare a quelle formule promosse dalla Caritas, finalizzate a sostenere chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica. Sulla stessa linea si pongono i finanziamenti garantiti da enti pubblici.

In cosa consistono i prestiti veloci?

Si tratta di formule di prestito che vengono concesse in tempi estremamente rapidi. Il più delle volte si pongono in essere addirittura in un periodo compreso tra ventiquattro e quarantotto ore. Ma esistono delle opportunità che garantiscono la possibilità di ricevere il danaro persino in giornata. Di solito sono soluzioni ideate per chi si trova in condizioni di dover affrontare nell’immediato una spesa improvvisa e non ha a disposizione sufficiente liquidità.

  • E’ necessario presentare una serie di documenti tuttavia. Che certificano di trovarsi in una condiziona lavorativa e patrimoniale consona, in grado di rassicurare chi eroga il prestito sulla propria capacità di rimborso. Si devono oltretutto esibire i documenti canonici, quindi il codice fiscale e la carta di identità.

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