Indice dei contenuti
- 1 Come avviene l'estinzione anticipata?
- 2 Il conteggio estintivo
- 3 La penale
- 4 L'estinzione anticipata nella cessione del quinto
- 5 E' conveniente estinguere il debito anticipatamente?
Chi riceve un finanziamento è legittimato in qualsiasi momento ad estinguere il debito, prima della naturale scadenza del contratto di prestito. Quindi è possibile procedere alla restituzione dell’importo rimanente in una soluzione unica, ponendo fine agli obblighi nei confronti dell’ente creditizio. La possibilità di effettuare una manovra di questo tipo di solito sorge quando il beneficiario viene a trovarsi in una situazione economica propizia. Che gli consente di avere una disponibilità economica maggiore. Gli enti creditizi, di contro, nel momento in cui si stipula il contratto di prestito sono giustificati a inserire una penale a carico del beneficiario. In quanto gli è consentito di tutelarsi dalla possibilità di incorrere in eventuali perdite. Che potrebbero derivare dalla riduzione del periodo di ammortamento.
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Per quanto riguarda il diritto di recesso, che comporta alla stessa maniera il termine del contratto di prestito prima della sua naturale esistenza, si concede al beneficiario del finanziamento. Purché faccia valere la propria volontà entro quattordici giorni, calcolati dal momento della stipula. Nel recesso non è necessario rendere note le motivazioni che hanno condotto a ritornare sui propri passi. Tuttavia, nei confronti del cliente, rimane l’obbligo, nel caso abbia già ricevuto il finanziamento, di restituirlo per intero, aggiungendo anche gli interessi che nel frattempo sono maturati. Si ricorda che la restituzione deve avvenire entro trenta giorni, calcolati dal momento in cui si comunica la volontà di recedere all’ente creditizio.
Come avviene l’estinzione anticipata?
Colui che diviene destinatario di un prestito è legittimato ad estinguere il debito, prima della scadenza naturale del contratto. Si devono compiere una serie di procedure volte a determinare l’entità del debito rimanente, che sono effettuate direttamente dall’ente creditizio previa sollecitazione del debitore. Dopodiché si procede al rimborso del capitale rimanente, nonché degli interessi maturati nel frattempo. Si tratta di una soluzione che non sempre risulta vantaggiosa dal punto di vista economico per il beneficiario del prestito. E’ possibile in ogni caso godere di aspetti favorevoli, derivanti dal fatto che si esaurisce definitivamente il rapporto di debito nei confronti dell’ente creditizio.
Il rimborso può essere di due tipologie differenti:
- Il rimborso parziale – Consiste nella restituzione di una parte del debito, da cui consegue una ridefinizione del piano di ammortamento, in relazione al nuovo importo da estinguere. Ovviamente la durata della restituzione non viene mutata. Si ricalcolano soltanto le rate che costituiscono l’interno piano di rientro, quindi il valore della quota capitale e della quota interessi.
- Il rimborso totale – Comporta l’estinzione complessiva del debito rimanente. Quando si manifesta la volontà di farlo, l’ente creditizio invia al cliente un documento, denominato conteggio estintivo, dove viene calcolato l’ammontare della spesa da affrontare per saldare completamente il debito. Tale operazione è valida ed irrinunciabile anche quando si desidera effettuare una restituzione parziale.
Il conteggio estintivo
Mediante il conteggio estintivo l’ente creditizio rende noto al cliente l’importo complessivo che dovrebbe sostenere al fine di estinguere completamente il debito. Nel momento in cui ha conoscenza di queste informazioni il debitore non si ritiene vincolato. Quindi ha diverse possibilità a disposizione: porre in essere una estinzione parziale o totale, nonché proseguire ad affrontare il piano di ammortamento secondo i termini e i modi decisi a livello contrattuale. Se dovesse optare per l’estinzione anticipata, sarebbe obbligato ad attenersi alle disposizioni contenute nel documento fornito dall’ente creditizio. Dove si definiscono le modalità e le tempistiche per compiere il versamento.
- L’ente creditizio quando compie il conteggio estintivo redige in modo accurato un documento, da cui è possibile evincere l’ammontare del debito rimanente. Che risulta comprensivo anche degli interessi maturati nel periodo intercorso tra il pagamento dell’ultima rata e il momento in cui si perfeziona l’estinzione anticipata. Si inserisce anche l’importo della penale, se fosse presente nel contratto, nonché le spese di commissione. Va sottolineato che il conteggio estintivo si può richiedere in qualsiasi momento. Dopodiché l’ente creditizio ha dieci giorni di tempo per corredare il documento e comunicarlo al cliente.
La penale
L’ente creditizio ha la facoltà di inserire una penale nel contratto di prestito. Che si ritiene una sorta di salvaguardia, in grado di evitare che si possano subire delle perdite, nel momento in cui il beneficiario di un prestito decidesse di estinguere anticipatamente il debito. Qualora la restituzione fosse soltanto parziale, l’eventuale penale verrebbe calcolata in base all’entità della somma restituita. In ogni caso per legge il suo importo non deve mai superare determinati limiti. Nel caso in cui la durata del finanziamento fosse superiore ad un anno, non dovrebbe oltrepassare un punto percentuale rispetto al valore del debito residuo. Qualora invece la durata fosse minore di un anno, allora il limite sarebbe posto a 0,5%.
Il pagamento della penale non è obbligatorio nel caso in cui il capitale, che si rimborsa in anticipo, sia coincidente con l’intero debito dovuto. Oppure quando l’entità del rimborso risulta corrispondente o inferiore alla cifra di diecimila euro. Alla stessa maniera la penale non si ritiene dovuta se si dovesse procedere all’estinzione anticipata, ottemperando agli obblighi sanciti nel contratto di assicurazione a garanzia del prestito. Infine non si deve sostenere il suo pagamento anche nell’ipotesi in cui il tasso di interesse non sia applicato secondo una percentuale determinata e riportata a livello contrattuale.
L’estinzione anticipata nella cessione del quinto
Si prevede che anche nella cessione del quinto il debito contratto, a seguito della ricezione di un finanziamento, possa essere estinto prima che si esaurisca il periodo di ammortamento previsto a livello contrattuale. Prima di tutto occorre ricordare che la cessione del quinto è praticabile soltanto da parte di coloro che sono lavoratori dipendenti, operanti in ambito pubblico o in un’azienda privata. Si tratta di una soluzione dove la procedura di rimborso avviene in modo automatico e senza particolari ostacoli. In quanto il datore di lavoro o l’ente pensionistico (nel caso il beneficiario del finanziamento sia in pensione) effettuano una detrazione mensile sul salario o la pensione, corrispondente al valore della singola rata da pagare. Tuttavia la decurtazione non deve mai superare il 20% del valore del reddito da lavoro o da pensione, calcolati al netto.
L’estinzione anticipata comporta il pagamento di una penale, se inserita nel contratto, la cui entità tuttavia non deve mai superare l’1% del debito residuo. Prima di effettuare il rimborso anticipato occorre valutare la sua reale convenienza. Per questo motivo è necessario chiedere un conteggio estintivo all’ente creditizio, allo scopo di rilevare esattamente l’entità del debito. E per comprendere se ci si trova nelle condizioni economiche per affrontarlo senza particolari ostacoli. Perché vengono perse le somme concesse per sostenere le spese di istruttoria e quelle riferibili alle imposte di bollo. Per quanto riguarda le polizze assicurative obbligatorie, nel caso non siano state utilizzate, l’ente creditizio deve restituire al cliente le spese compiute.
E’ conveniente estinguere il debito anticipatamente?
L’estinzione anticipata comporta senza ombra di dubbio un vantaggio per il beneficiario, in quanto non è più sottoposto agli obblighi contrattuali nei confronti dell’ente creditizio che ha erogato il credito. Tuttavia, a proposito degli eventuali aspetti favorevoli sotto il profilo economico, non è detto che vi siano. In quanto dipendono da molti fattori, soprattutto dalle modalità di rimborso decise nel momento in cui si stipula il contratto. Se per caso si fosse convenuto di svolgere un piano di ammortamento alla francese, si dovrebbe sostenere un pagamento uguale per ciascuna rata. Ma l’entità della quota capitale e della quota interessi variano nel corso del rimborso. Nel senso che la prima cresce e l’altra diminuisce, non comportando tuttavia alcuna variazione sul prezzo della singola rata. Ciò comporta che estinguendo in anticipo il debito, senza scegliere i tempi giusti, si correrebbe il rischio di incontrare pochi vantaggi.
- Per questo motivo è auspicabile che si compia una valutazione approfondita, sulle reali conseguenze che potrebbe comportare il rimborso anticipato. Come si è sottolineato più volte, il cliente è legittimato chiedere in qualsiasi momento il conteggio estintivo, senza trovarsi obbligato a dover effettuare il pagamento anticipato del debito. Per di più gli si offre l’opportunità di scegliere anche la via del rimborso parziale. Che in ogni caso rende il piano di ammortamento meno gravoso.
- Quando si è convinti di rimborsare in anticipo si devono comunque seguire le indicazioni dell’ente creditizio. Quindi è indispensabile scegliere la modulistica appropriata, una specifica modalità di rimborso, che di solito corrisponde al bonifico bancario. Nonché utilizzare la formula consona come causale del rimborso. Una volta inoltrato il documento all’ente creditizio, prima di ricevere la formalizzazione dell’estinzione, è necessario attendere un periodo che non va mai oltre i trenta giorni.
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