Come ottenere un prestito subito quando si è medici: guida generale, informazioni utili, dettagli

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I medici, allo scopo di ottenere dei prestiti convenienti ed adeguati a sostenere la propria attività professionale, devono risultare iscritti all’Enpam. Attraverso delle apposite convenzioni che la fondazione costituisce periodicamente con determinati istituti di credito, i medici chirurghi e gli odontoiatri sono legittimati ad ottenere dei prestiti e dei mutui, sottoposti a condizioni non eccessivamente onerose.

I medici chirurghi e gli odontoiatri esercitano la professione in diversi modi. Alcuni possono essere dipendenti di una struttura pubblica oppure operare all’interno di una clinica privata. Alla stessa maniera sono legittimati a svolgere la professione come liberi professionisti, anche all’interno di una associazione o di una società. In ogni caso devono iscriversi alla fondazione Enpam per ricevere una serie di agevolazioni, non solo dal punto di vista previdenziale, ma anche in occasione della richiesta di un finanziamento. Altrimenti, per coloro che svolgono la professione al di fuori dell’organismo, vi sono una serie di restrizioni, che rendono la ricezione di un prestito a condizioni meno vantaggiose.

L’Enpam

L’Enpam è l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza medici. Si tratta di una fondazione che non è scopo di lucro. La sua attività preminente è quella di assistere sotto il profilo previdenziale coloro che esercitano la professione di medico chirurgo e di odontoiatra. Nonché si rivolge ai famigliari dell’iscritto e ai loro superstiti in caso di suo decesso. Chiunque svolga la professione e risulti iscritto regolarmente all’Albo professionale deve obbligatoriamente entrare a far parte della fondazione. Tale dovere è esteso anche ai medici che versano i propri contributi ad un organismo diverso (Inps) e svolgono un lavoro dipendente all’interno di una struttura pubblica. La facoltà di entrare nella fondazione è ammessa anche da parte degli studenti di medicina o di odontoiatria, che si trovano al quinto o al sesto anno del corso di laurea.

  • Attraverso il proprio fondo l’Enpam eroga la pensione di vecchiaia, a seguito del compimento di sessantotto anni e con un minimo di cinque anni di contributi. Ma la pensione può essere ammessa anche prima, quando si hanno sessantacinque anni e si vantano venti anni di contributi. Coloro che vantano una contribuzione di trentacinque anni invece sono legittimati a conseguire lo status di pensionato anticipatamente (a sessantadue anni). In conclusione, nel caso i contributi fossero stati emessi per quarantadue anni, allora sarebbe possibile chiedere il pensionamento ancor prima.

I prestiti Enpam: la cessione del quinto

Gli iscritti alla fondazione sono legittimati a richiedere dei prestiti agevolati, in ragione di convenzioni nate tra l’Enpam e diversi istituti di credito. Le relazioni tuttavia hanno una durata breve e non è detto che vengano rinnovate. Nel senso che le banche o gli istituti di credito che entrano in gioco possono variare nel tempo. Per questo motivo qualora si avesse l’intenzione di richiedere un finanziamento ci si dovrebbe assicurare che esistano ancora le convenzioni cui si fa riferimento. La cessione del quinto è la formula più utilizzata, in quanto risulta sottoposta ad una disciplina rapida ed efficace. Si possono richiedere fino a duecentomila euro, con la durata del piano di ammortamento che va da due anni a centoventi mesi. Il prestito si rilascia anche senza la presenza di un garante ed è concesso anche quando si hanno altri finanziamenti in corso in favore del richiedente. I tassi di interesse risultano minori rispetto alla media di quelli cui si verrebbe sottoposti in altre condizioni. Il prestito mediante la cessione del quinto comporta anche la sottoscrizione di una polizza assicurativa, volta ad assicurare l’estinzione del debito in caso di decesso o perdita del lavoro del beneficiario.

Si ricorda che la formula della cessione del quinto si ritiene assai sicura per l’istituto di credito che concede il finanziamento. In quanto la rata viene pagata mensilmente in modo automatico, mediante una trattenuta effettuata dal datore di lavoro. L’ammontare della rata non deve mai superare un quinto del valore netto dello stipendio percepito dal medico.

La delega di pagamento

La procedura in questione è concessa soltanto previo consenso da parte del datore di lavoro del medico, sia in ambito pubblico sia privato. In quanto si può chiedere in prestito una cifra considerevole, ma le rate da pagare, che devono essere trattenute direttamente sullo stipendio del richiedente, sono maggiori. Si instaura quindi la formula medesima della cessione del quinto, soltanto che i pagamenti delle rate sono di entità superiore, malgrado non debbano superare il 40% del valore netto del salario percepito. Il tasso di interesse risulta agevolato. Anche nella procedura in esame è contemplata la possibilità di sottoscrivere una polizza assicurativa, che assicuri l’estinzione del debito in caso di morte o di perdita del lavoro del richiedente.

I medici convenzionati sono legittimati anche a chiedere una prestito personale (non finalizzato), attraverso cui si possa ricevere una somma considerevole e disponibile in breve tempo, con un piano di ammortamento agevolato, che va da due a centoventi mesi. L’erogazione del credito può avvenire anche dopo due giorni dall’accettazione della domanda.

Il mutuo

I medici convenzionati sono legittimati a richiedere dei mutui agevolati per la prima casa. Lo possono fare ovviamente gli iscritti all’Enpam e coloro che sono specializzandi o corsisti di Medicina generale. Alla stessa maniera sono legittimati a farlo anche coloro che appartengono ad una associazione oppure ad una società di professionisti. Si può domandare un cifra massima di trecentomila euro. La finalità deve risultare espressamente l’edificazione o la ristrutturazione dell’immobile. Per quest’ultima ipotesi la somma massima che si può richiedere ammonta a centocinquantamila euro. L’immobile deve essere situato nel comune dove si risiede o in quello dove viene svolta l’attività professionale.

  • Il mutuo agevolato lo si può richiedere anche per l’acquisto dello studio professionale. Ed è riservato anche ai medici in formazione, quindi agli specializzandi e ai corsisti, che abbiano meno di quarant’anni. Lo possono richiedere anche coloro che sono riuniti in una associazione o società di professionisti. Le cifre sono le medesime previste per la fattispecie precedente: trecentomila euro per la costruzione mentre centocinquanta mila per la ristrutturazione. Anche in questo caso lo studio si deve trovare nel comune dove si svolge l’attività lavorativa.

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