I motivi per cui viene rifiutato un prestito subito

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Quando si richiede un prestito è necessario vantare il possesso di una serie di requisiti, senza i quali la banca o l’intermediario finanziario si vedono costretti a non poter erogare il credito. Per ogni formula di prestito, come si è sottolineato in altre circostanze in questa sede, si prevede l’esistenza di specifici titoli da parte del richiedente. Si può tuttavia affermare che in tutte le soluzioni devono essere presenti una serie di elementi indispensabili, affinché si possa accedere al finanziamento.

L’aspetto che maggiormente interessa all’istituto di credito che eroga il prestito, è senz’altro la capacità del richiedente di eseguire il piano di ammortamento senza difficoltà. Questo requisito di solito emerge in ragione dell’esistenza di una condizione reddituale solida. Nonché in ragione del possesso di un contratto di lavoro, possibilmente non precario, da cui scaturisce la sicurezza di percepire mensilmente un salario. Le eventuali garanzie da offrire alla banca possono essere presentate da parte di un terzo. Che si inserisce nella trattativa tra la banca e chi richiede il credito: il garante. Ma anche nei suo confronti viene effettuata una verifica. I motivi del rifiuto comunque possono essere diversi. Di seguito si riportano le varie ipotesi.

La situazione reddituale inadeguata

In molte circostanze, in particolar modo quando si richiede una somma di danaro significativa, potrebbe non bastare la dimostrazione di avere una situazione lavorativa stabile, da cui consegue la ricezione di uno stipendio mensile. Perché gli istituti di credito cercano di prendere in considerazione ogni eventualità al fine di sentirsi completamente tutelati. In pratica cercano di comprendere se, in caso di inadempienza o di ritardo nel pagamento delle singole rate, vi sia la possibilità di rivalersi sui beni del debitore. Per questo motivo è necessario dimostrare il possesso di un reddito adeguato, costituito non solo dai propri risparmi ma anche da beni di vario genere.

  • La banca deve trovare delle rassicurazioni anche nell’immaginare che si realizzino gli eventi più critici, dovesi veda costretta ad instaurare una lite, da cui potrebbe scaturire una procedura di pignoramento, con l’obiettivo di rivalersi sui beni del debitore. A tal proposito per il richiedente è utile vantare il possesso di beni di valore, in quanto il rifiuto potrebbe scaturire anche per l’esistenza di elementi di scarso prezzo. Le garanzie di questo tipo diventano addirittura indispensabili quando si sceglie il mutuo come soluzione di prestito.

La non accettazione del garante

Il diniego dell’istituto di credito potrebbe arrivare anche per una valutazione negativa del garante. Che si è inserito nella procedura di richiesta del prestito, allo scopo di assicurare l’estinzione del debito, qualora il richiedente risultasse in ritardo o inadempiente nei pagamenti. Nel caso fosse inserita la sua figura, l’istituto di credito sarebbe costretto a svolgere le medesime operazioni di valutazione che normalmente eseguirebbe soltanto nei riguardi del richiedente. Quindi cercherebbe di considerare la sua condizione reddituale e lavorativa. Nonché la sua titolarità su beni di diverso tipo.

Nello specifico le situazioni che potrebbero allarmare chi deve erogare il finanziamento si potrebbero riferire al poco valore dei beni immobili oppure ad una situazione dove la titolarità è dubbia. Il rifiuto si potrebbe fondare altresì sul semplice fatto che la situazione complessiva del garante, soprattutto lavorativa, risulta inadeguata. Si ricorda che la figura del garante è di notevole importanza. In quanto si prende tutti i rischi rispetto ad eventuali ritardi o mancati pagamenti compiuti dal garantito.

Il credit scoring negativo

Come è noto, le valutazioni dell’istituto di credito, al fine di ritenere il richiedente legittimato a ricevere il capitale, sono finalizzate anche a rilevare la sua affidabilità creditizia. Con questo apprezzamento si cerca di verificare se nel passato, in occasione di rapporti con altri istituti di credito, vi siano state delle inadempienze o dei ritardi nei pagamenti delle rate. L’affidabilità creditizia si rileva anche nell’assenza di mancati pagamenti riguardo ogni tipo di debito, anche quelli più comuni. Di solito lo status di cattivo pagatore è conosciuto e registrato presso un apposito elenco cui può venirne a conoscenza qualsiasi istituto di credito. In questa maniera si permette all’ente erogatore di premunirsi per tempo sulla poca affidabilità di un individuo, in relazione ad una sua domanda di finanziamento.

  • Gli istituti di credito verificano anche se il richiedente funge da garante o cointestatario in altre procedure di finanziamento, al fine di considerarlo pienamente legittimato. Il prestito può essere rifiutato anche perché il richiedente risulta impegnato in un’altra o più procedure di finanziamento. Non esiste in realtà una disposizione normativa che impedisca di essere beneficiari di più prestiti. Ma chi eroga il credito può ritenerla una condizione pericolosa. Nel senso che se il richiedente dovesse far fronte ogni mese a diversi pagamenti, potrebbe essere considerato in una situazione complessa in relazione al proprio piano di ammortamento. Di contro, qualora il richiedente non avesse mani intrapreso una procedura di prestito e non si avessero delle informazioni sufficienti riguardo la sua condizione economica, a parte il reddito e il contratto di lavoro, la banca potrebbe agire prudentemente e non concedere il prestito.

Il rifiuto ricevuto trenta giorni prima

Un’altra condizione per cui è possibile che scaturisca un diniego, si rileva quando è avvenuta già una richiesta trenta giorni prima. E nei confronti della quale la banca si era già posta in maniera negativa. In questi casi è importante attendere del tempo sufficiente prima di compiere una nuova istanza. Sarebbe opportuno che quando si riprova, si possano fornire quegli elementi mancanti, per i quali era dipeso il primo rifiuto.

  • Si ricorda che ogni istituto di credito può essere più o meno rigido in relazione ad una richiesta di finanziamento. Gli elementi sicuramente ritenuti indispensabili sono l’esistenza di un contratto di lavoro stabile ed una condizione reddituale adeguata. Il fatto di possedere questi requisiti già predispone la banca a concedere il capitale, visto che si rassicura sulla capacità di rimborso del cliente. Gli altri aspetti possono essere valutati in modo differente, a seconda del caso che si prende in esame. E’ certo che la richiesta di una somma significativa fa sì che l’istituto di credito necessiti di maggiori garanzie.

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