In alcuni momenti della propria vita ci si trova di fronte alla necessità di affrontare delle spese per le cure mediche. Non tutti tuttavia si trovano nelle condizioni di poter sostenere senza oneri tali incombenze. Soprattutto qualora si dovessero effettuare le spese in una situazione di emergenza, senza avere la pronta disponibilità di danaro liquido. Il mercato creditizio per fortuna offre numerose soluzioni. Ognuna di esse si caratterizza per andare incontro a determinate esigenze. Me le varie formule di prestito si predispongono ad essere scelte anche in relazione allo status lavorativo e alle condizioni reddituali del richiedente.
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- La maggior parte dei prestiti in questione è possibile richiederli soltanto se si prova la necessità di dover ricevere determinati trattamenti dal punto di vista medico. Ci si riferisce in particolare alle operazioni chirurgiche oppure agli interventi dentistici e odontoiatrici. Alla stessa maniera si considerano validi i percorsi di riabilitazione. Quindi tutte le cure che comportano lo svolgimento di sedute fisioterapiche. Nondimeno si riconoscono gli interventi di bellezza e la chirurgia estetica. Anche l’acquisto di strumenti utili per fare attività fisica o le spese da sostenere per iscriversi in un centro sportivo, al fine di risollevare la propria salute, si ritengono ammesse.
Le tipologie di prestito
Per ricevere un finanziamento, avente l’obiettivo di sostenere le cure mediche, si ha dunque l’opportunità di scegliere tra diverse formule. La più diffusa è senz’altro quella del prestito finalizzato. Che prevede l’esistenza di una convenzione tra la clinica dove si effettuano le cure e l’istituto di credito che eroga il prestito. Con questa formula è possibile attivare la procedura direttamente presso il centro medico. Mentre sul beneficiario del prestito ricade soltanto l’obbligo di sostenere il piano di ammortamento, mediante il pagamento di rate mensili in un periodo di tempo convenuto contrattualmente, nei confronti della banca o dell’organismo finanziatore che ha elargito il capitale. Un’altra formula assai praticata è quella del prestito personale. La cui richiesta non è strettamente vincolata alla necessità di dover affrontare soltanto delle spese mediche. Non è quindi indispensabile fornire delle motivazioni così approfondite che giustifichino la richiesta. In ogni caso l’aspetto rilevante nella contrattazione è il possesso di determinati requisiti che si ritengono irrinunciabili.
Il finanziamento si può ricevere anche con la soluzione della cessione del quinto. Che si ricorda è una formula di prestito che comporta il pagamento delle rate di rimborso, tramite il trasferimento mensile (all’istituto di credito o alla banca) di una quota dello stipendio del richiedente. Secondo la normativa la somma non deve mai superare un quinto del valore netto del salario percepito dal beneficiario. La trattenuta viene compiuta direttamente dal datore di lavoro, per poi essere indirizzata nei confronti dell’istituto di credito finanziatore. Alla stessa maniera, qualora il beneficiario del finanziamento fosse un pensionato, la trattenuta verrebbe effettuata direttamente dall’organismo di previdenza sociale.
I requisiti per ottenere il prestito
Al fine di essere legittimato ad ottenere un prestito si deve dimostrare il possesso di una serie di requisiti. Prima di tutto è necessario che chi inoltra la domanda si trovi in una condizione reddituale adeguata. E soprattutto che vanti l’esistenza di un contratto di lavoro, possibilmente non precario, da cui ne consegue la ricezione certa di uno stipendio mensile. In questa maniera la banca si rassicura sulla capacità del beneficiario di sostenere il piano di ammortamento. In seconda analisi deve emergere un passato creditizio virtuoso del richiedente. A tal proposito l’istituto di credito valuta il cosiddetto credit scoring. In pratica cerca di rilevare se nel passato creditizio del richiedente si siano verificati ritardi o inadempienze, in occasione del rimborso di prestiti ricevuti.
La banca o l’intermediario finanziatore considerano anche l’affidabilità creditizia di colui che richiede il finanziamento. Nel senso che si cerca di rilevare l’assenza di comportamenti poco corretti nel passato del richiedente, non solo in relazione ai rapporti con altri istituti di credito ma anche riguardanti l’estinzione di debiti di ogni sorta. Nel caso invece si innescasse la formula della cessione del quinto allora si potrebbero esibire meno garanzie, visto che la restituzione della somma erogata avverrebbe direttamente e in modo automatico sullo stipendio o la pensione del richiedente.
I prestiti Inps per cure mediche
Coloro che sono dipendenti pubblici con un contratto a tempo determinato e sono regolarmente iscritti all’istituto nazionale di previdenza sociale, possono beneficiare di un contributo che rimborsi le spese effettuate per le cure mediche. Rientrano tra i legittimati anche il coniuge o il convivente del beneficiario, nonché i figli a carico. Per quanto riguarda i figli, devono risultare a carico fino a ventisei anni. Anche gli orfani che fanno riferimento alla pensione di reversibilità. Alla stessa maniera si considera ammesso alla procedura il coniuge superstite Le spese sanitarie possono essere di vario tipo, anche quelle che riguardano le cure termali o i trattamenti di fecondazione assistita. Si escludono tuttavia le spese effettuate per interventi di chirurgia estetica o di carattere medico legale. I requisiti devono avere valore retroattivo, nel senso che va dimostrata la loro esistenza nel periodo in cui si è affrontata la spesa sanitaria.
- A proposito dell’entità del rimborso, si calcola prendendo in considerazione determinati parametri. Innanzitutto si verifica il livello di reddito del beneficiario e quindi la fascia Isee di appartenenza. In secondo luogo si valuta il tipo di spesa sanitaria che si compie. Ogni spesa si considera in un certo modo, in base al grado di necessità. Quindi in relazione al livello di gravità viene concesso un determinato contributo. In ogni caso il limite massimo del finanziamento non può superare diecimila euro. Al fine di sbloccare la procedura di rimborso tuttavia si deve dimostrare che le spese sostenute si siano compiute nei dodici mesi precedenti alla richiesta. Nel caso sia già stata fatta una istanza di questo tipo si deve attendere un anno prima di inoltrare la seconda. Le categorie menzionate in precedenza, legittimate a ricevere il contributo, possono inoltrare loro stessi la domanda. L’stanza nei confronti dell’Istituto si avvia tramite la spedizione di una lettera raccomandata. La sede dell’Inps cui ci si rivolge deve risultare competente territorialmente.
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