Indice dei contenuti
- 1 I prestiti personali Enpam
- 2 La cessione del quinto
- 3 La cessione del quinto per i pensionati Enpam
- 4 La durata delle convenzioni
L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici è una fondazione priva di scopo di lucro e dotata di personalità giuridica. L’Enpam svolge diverse funzioni a vantaggio dei propri iscritti, dei loro familiari e di coloro che divengono superstiti. Ci si riferisce in particolare ad attività di assistenza e di previdenza sociale. Ma l’Ente opera anche per agevolare i propri iscritti in occasione della richiesta di un prestito, mediante la stipula di apposite convenzioni con numerosi istituti di credito. L’iscrizione all’Ente avviene automaticamente quando si è Medico oppure Odontoiatra e si appartiene all’Albo professionale.
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- I prestiti Enpam si possono richiedere per motivi personali oppure per esigenze professionali. Nella maggior parte dei casi si ha la necessità di finanziamenti allo scopo di acquistare dei macchinari ed accessori di vario tipo. Che risultano indispensabili per lo svolgimento della professione medica. Nonché per la costruzione o la ristrutturazione di immobili destinati fungere da ambulatori o sede di un ufficio. Il requisito fondamentale per accedere al credito è l’iscrizione all’Enpam. La possibilità di beneficiare di procedure agevolate, oltre a spettare ai medici in attività o in pensione, è estesa anche agli studenti iscritti al corso di laurea in medicina ed odontoiatria. Non è rilevante conoscere se gli studenti siano al primo o in anni di corso successivi.
I prestiti personali Enpam
La tipologia di finanziamento in esame è rivolto a coloro che sono regolarmente iscritti all’Ente. L’erogazione del credito, come si è detto in precedenza, avviene per mezzo di banche, istituti di credito o società finanziarie con cui l’Enpam ha stipulato una convenzione. A tal proposito, all’interno del portale telematico dell’Ente è possibile rilevare quali siano effettivamente le banche con cui esiste un accordo. Di solito è possibile ottenere delle cifre ricomprese tra cinquemila e cinquantamila euro, affrontando un piano di rimborso costituito di un numero di rate che va da ventiquattro a centoventi. I tassi di interesse variano a seconda delle decisioni di ciascuna banca, in ogni caso risultano agevolati.
Il prestito personale rientra nella categoria del credito al consumo. Si tratta di un finanziamento non finalizzato. Quindi il capitale viene erogato direttamente sul conto del richiedente, senza che il beneficiario debba dichiarare le proprie finalità. Spesso il capitale viene investito in attività inerenti allo sviluppo della propria professione, ma può essere necessario per sostenere esigenze di carattere personale. Ne possono beneficare coloro che sono lavoratori autonomi, quindi chi esercita la professione presso uno studio privato, nonché i medici che lavorano come dipendenti all’interno di strutture ospedaliere pubbliche o private. Anche i pensionati sono legittimati a richiedere questa tipologia di prestiti purché non abbiano un’età superiore a ottanta.
La cessione del quinto
La formula della cessione del quinto è la più diffusa. In quanto consente di affrontare rimborso a condizioni piuttosto favorevoli rispetto ad altre soluzioni di prestito. Il tasso di interesse risulta fisso ed agevolato. Così la rate da pagare sono costanti. Si ricorda che il piano di ammortamento è costituito di rate mensili. Con questa soluzione il loro pagamento avviene in maniera automatica, perché lo effettua direttamente il datore di lavoro sullo stipendio del beneficiario. L’entità del prestito deve essere tuttavia calibrata in relazione al salario percepito dal richiedente. Quindi non deve mai superare il limite di un quinto dell’importo netto dello stipendio.
- Per poter praticare questa soluzione è necessario vantare almeno due anni di anzianità lavorativa e contributiva alle proprie spalle. Nonché il possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, presso una struttura ospedaliera pubblica o privata. Questa tipologia di prestito consente di ricevere delle somme elevate, sebbene l’importo debba sempre essere deciso in base all’entità dello stipendio e della durata del piano di rimborso, considerato che la trattenuta sullo stipendio non può superare i limiti suddetti.
La cessione del quinto per i pensionati Enpam
La cessione del quinto può essere praticata anche da parte di chi è pensionato Enpam. Si tratta sempre di prestiti personali non finalizzati. Quindi il piano di ammortamento prevede il pagamento di rate mensili, sottoposte ad un tasso di interesse fisso. Il valore delle singole rate non deve mai superare il 20% del valore netto della pensione del richiedente. La detrazione viene effettuata direttamente dell’Ente. Che dirotta la cifra corrispondente al prezzo della rata, ogni mese, all’istituto di credito che ha erogato il prestito.
- Si ritengono legittimati a richiedere il prestito coloro che non hanno superato i settantasette anni. Il periodo di rimborso è ammesso che si stabilisca in un periodo compreso tra tre e dieci anni, a discrezione del destinatario del prestito. Viene tuttavia concessa la possibilità di estinguere il debito in qualsiasi momento. Oltretutto si permette di stipulare una polizza assicurativa, che garantisca i famigliari del beneficiario del prestito, riguardo l’estinzione del debito. Nel caso in cui si verifichino delle circostanze particolari, come il decesso del destinatario del debito, o eventi che impediscano di far fronte al pagamento delle singole rate.
La durata delle convenzioni
Coloro che desiderano beneficiare delle agevolazioni concesse dalle banche, in occasione della richiesta di un prestito, devono verificare che le convenzioni stipulate dall’Enpam siano ancora valide. In quanto spesso non durano oltre dodici mesi e terminano proprio in coincidenza con la fine dell’anno. Quindi occorre controllare all’interno del portale telematico dell’Enpam quali siano le convenzioni ancora valide, nei confronti di banche, istituti di credito o società finanziarie, al fine di poter fruire di tutte le agevolazioni che ne conseguono.
- Si ricorda che è anche possibile chiedere dei mutui, sottoposti a condizioni agevolate, al fine di acquistare una casa, di costruire un edificio e ristrutturare la prima casa. Ma è possibile farlo anche per rilevare o edificare un immobile, all’interno del quale si desidera far sorgere il proprio studio professionale. Per i progetti di costruzione si ammette che si possano richiedere fino a trecentomila euro. Mentre per eseguire quei lavori che si definiscono di ristrutturazione si può arrivare a disporre di una cifra non superiore a centocinquantamila euro. E’ comunque necessario vantare almeno tre anni di lavoro alle proprie spalle e la regolarità contributiva.
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