Quando si fa riferimento al tasso di usura, si deve sapere che si tratta di un interesse che eccede il limite ammesso dalla legge.
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Questo va a superare il tasso effettivo globale medio che viene stabilito trimestralmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. In poche parole, si tratta di tasso d’usura quando vedete ad un finanziamento che viene applicato un tasso di interessi molto alto.
Per farla semplice, con il termine usura si intende tutto quello che viene indicato per prestare i soldi in modi illeciti, quindi che sono concessi dagli usurai a delle persone con gravi difficoltà economiche. Ma nella realtà, per fare una terminologia legale, si va ad applica a delle situazioni che risultano essere molto più ampie e questo riguarda anche istituti di credito.
Adesso, andiamo a vedere nel dettaglio cos’è il tasso d’usura, ma anche quali sono i soggetti che rischiano di incappare in esso.
Cos’è un tasso d’interessi usurario?
Quando si fa la sottoscrizione di un mutuo, il mutuatario diventa obbligato a dover restituire all’istituto finanziario che ci ha concesso il finanziamento, il capitale che è stato dato in prestito più tutti quelli che sono interessi passivi. Essi devono essere restituiti nei tempi e con le modalità contenute all’interno del piano di ammortamento.
L’interesse, diventa usurario quando il tasso di riferimento, quindi quello sulla quale è calcolato, risulta eccessivo. Ma chi decide se il tasso di interesse è spropositato?
Facile rispondere, dato che si tratta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la sua Legge sull’usura (n. 108/1996). Essa ha il compito di rilevare ogni tre mesi il cosiddetto tasso effettivo globale medio (TEGM) che viene praticato dalle banche e da parte di tutti gli istituti finanziari per le varie operazioni nel corso del trimestre precedente.
Con l’aumento del TEGM di un quarto, quindi un margine aggiuntivo del 4%, si va a definire il limite oltre il quale gli interessi vengono detti usurari. Al fine di non ritrovarsi nel reato di usura, la differenza tra il limite e il tasso effettivo medio globale non può mai superare gli 8 punti percentuali.
Come riconoscere un tasso d’usura?
Il TEGM per ogni tipologia di categoria di operazione si può consultare sulla Gazzetta Ufficiale, ma anche sul sito della Banca d’Italia e soprattutto su quello del Ministero dell’Economia e Finanza.
In tal modo, tutti possono avere accesso e riuscire a tutelarsi nel caso in cui ci si ritrovi in un contesto di tasso usurario.
Le tabelle, con i valori del TEGM per quanto riguarda il trimeste attuale sono di facile lettura e partendo da sinistra verso destra cita i seguenti dati:
- La data di inizio e fine trimestre, quindi tutto quello che è il periodo di validità del tasso effettivo medio globale;
- La categoria di operazione a cui fa riferimetno il TEGM;
- La classe d’importo ovvero quello che è il range in denaro entro cui va a ricadere ogni tipo di operazione su cui si deve applicare il tasso medio e il tasso soglia corrispondenti;
- Il tasso medio che va ad indicare il tasso effettivo globale medio che viene stabilito dai decreti trimestrali ministeriali;
- Il tasso soglia al di sopra della quale il tasso applicato diventa usurario ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 108 del 1996.
Per sapere quali sono i tassi di usura attualmente in vigore dovete andare sull’osservatorio dei tassi.
In conclusione
Tutti quelli che sono vittima del tasso d’usura possono, chiaramente, intraprendere un’azione legale contro lo stesso Istituto con cui hanno fatto il contratto di finanziamento.
L’onere della prova è sempre a carico della vittima. Ecco che, dunque, diventa compito loro richiedere una perizia di un esperto contabile per confermare l’accusa.
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