Indice dei contenuti
- 1 I finanziamenti Ismea
- 2 I requisiti per chiedere un finanziamento Ismea
- 3 Il piano di ammortamento
- 4 La documentazione da presentare
L’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) è un organismo pubblico che svolge una serie di attività, prevalentemente di carattere finanziario e assicurativo, a vantaggio delle imprese agricole. L’Ente offre un sostegno anche dal punto di vista informativo, con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito e di ridurre i pericoli derivanti dall’attività produttiva e dalla vendita. L’Ismea inoltre lavora di concerto con le Regioni, in occasione del compimento di quelle operazioni destinate al riordino fondiario. L’Ente svolge le sue funzioni in maniera diretta, attraverso l’attività di propri tecnici e funzionari.
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L’Ismea ha l’obiettivo preminente di garantire la continuità del lavoro agricolo, facilitando il ricambio generazionale. Opera in tal senso anche per arginare la tendenza ad abbandonare le campagne da parte delle nuove generazioni e il conseguente impoverimento di vaste zone del nostro territorio, tradizionalmente legate alle attività agricole. Le azioni finalizzate a dare un nuovo impulso all’imprenditoria agricola avvengono anche a seguito di iniziative promosse dall’Unione Europea.
I finanziamenti Ismea
Ismea dispone di un fondo mediante cui può erogare dei finanziamenti nei confronti di individui, soprattutto giovani imprenditori, o di società cooperative, il cui obiettivo è quello di acquistare dei terreni agricoli o di eseguire degli interventi di estensione. L’ente una volta sollecitato riguardo l’intenzione di acquisire un terreno, dispone una verifica, volta a rilevare se sussistano tutti i requisiti necessari per poter concedere finanziamento. La valutazione comporta prima di tutto lo svolgimento di un sopralluogo, con cui si deve far emergere che le caratteristiche del fondo siano consone. Le analisi di solito avvengono per mezzo di un’azione congiunta tra i tecnici dell’Ismea e alcuni funzionari regionali. Qualora la verifica andasse a buon fine, la Regione sarebbe investita dell’obbligo di redigere un documento, dove si attesta la conformità del fondo.
L’Ismea, in seguito, deve sottoporre il documento ad una ulteriore analisi. In caso di approvazione si da avvio alla procedura. In questa maniera è possibile procedere alla concessione del mutuo in favore del soggetto richiedente. Il risultato si comunica al beneficiario e al vecchio proprietario. La formula comporta che l’Ente compia direttamente la compravendita. Nei riguardi del beneficiario ricade l’obbligo di realizzare il piano di ammortamento. E di sottostare ad un particolare regime normativo previsto per questo genere di finanziamenti.
I requisiti per chiedere un finanziamento Ismea
Al fine di essere legittimati ad attivare la procedura, si deve dimostrare il possesso di una serie di requisiti essenziali. Innanzitutto si può fare la richiesta soltanto quando si ha la necessità di rilevare un terreno agricolo oppure nel caso si desideri ampliarne uno di cui già si è titolari. In secondo luogo occorre che si risulti come giovane imprenditore, quindi si deve a avere un’età compresa tra diciotto e quarant’anni. La legittimazione è estesa anche nei confronti delle seguenti categorie: chi vuole conseguire lo status di imprenditore agricolo a titolo principale o di coltivatore diretto entro il periodo di due anni dall’assegnazione del fondo da parte dell’Ente.
- Alla stessa maniera si ritengono ammessi coloro che sono coltivatori diretti con meno di cinquant’anni e gli imprenditori agricoli a titolo principale. Nonché le cooperative e le piccole cooperative agricole di conduzione. Si ritengono invece esclusi coloro che hanno un legame di parentela tra l’alienante e il compratore, come nel caso di genitori e figli. Salva la possibilità che si tratti di successione in favore di eredi che vogliono portare avanti la coltivazione del fondo. Oppure nel caso di prepensionamento a vantaggio di chi subentra nella conduzione e nella coltivazione dei terreni.
Il piano di ammortamento
Il rimborso può avvenire secondo tempistiche e modalità differenti, a seconda di cosa si pattuisce in sede contrattuale. I giovani imprenditori hanno la facoltà di rilevare il terreno tramite la formula della vendita rateale con riserva della proprietà. Che consiste, riprendendo le disposizioni dell’art 1523 del codice civile, in una vendita dove il compratore acquisisce la titolarità del bene soltanto dopo aver pagato l’ultima rata. Si assume tuttavia i rischi dal momento della consegna. A proposito della durata del rimborso si ammette che possa estendersi fino ad un limite di trent’anni. Qualora la restituzione non venisse onorata la proprietà del bene rimarrebbe all’Ente. Il compratore ha diritto di godere del bene, con l’aspettativa di divenirne titolare. Su di lui gravano le responsabilità riguardo l’alterazione o il perimento del bene dal momento in cui gli viene consegnato.
- Tra le limitazioni che gravano sul beneficiario vi è l’impossibilità di richiedere un riscatto anticipato e la vendita del terreno prima di cinque anni dalla concessione del mutuo. Sul fondo vi è inoltre il vincolo di indivisibilità, che dura per quindici anni. Per quanto riguarda l’entità del finanziamento, la cifra massima che può essere concessa per l’acquisto di un fondo destinato ad essere condotto da un solo imprenditore, è di 750mila euro. Qualora l’azienda agricola fosse costituita di diversi titolari, il valore del finanziamento potrebbe arrivare fino a 250 mila euro per ciascun socio impegnato a tempo pieno. In ogni caso non può essere superata la cifra complessiva di due milioni di euro.
La documentazione da presentare
Chi desidera inviare la richiesta di finanziamento all’Ismea è costretto a seguire una procedura piuttosto dettagliata. Innanzitutto si deve manifestare la volontà di alienare oppure di acquistare un fondo, presentando un documento di riconoscimento. In seguito, relativamente al terreno oggetto della compravendita, occorre presentare una serie di documentazioni. Tra le più rilevanti si annoverano: i certificati catastali dei terreni, il certificato di destinazione urbanistica, la copia degli atti di proprietà, la pianta dei fabbricati rurali e l’autocertificazione che manifesti la regolarità dei fabbricati secondo la normativa vigente, la certificazione dove si rileva il diritto di prelievo dell’acqua per l’irrigazione e infine l’iscrizione dell’imprenditore agricolo al registro delle imprese.
Se si trattasse di società cooperative, si dovrebbero fornire le documentazioni relative allo statuto e all’atto costitutivo, l’elenco dei soci e la loro qualifica, i fondi di proprietà dei soci o dei famigliari, le giornate di lavoro destinate alla gestione di terreni agricoli di proprietà, nonché diverse altre certificazioni riguardanti la contabilità.
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