Indice dei contenuti
- 1 I finanziamenti agrari
- 2 La cambiale agraria
- 3 Il mutuo
- 4 I finanziamenti agevolati e a fondo perduto
La tipologia di prestiti in esame si rivolge a coloro che operano nel campo dell’agricoltura. Quindi si tratta di strumenti finanziari appositamente concepiti per questa categoria di lavoratori. I prestiti per agricoltori si distinguono per assomigliare in molti aspetti ai finanziamenti finalizzati. In quanto il capitale che viene concesso è vincolato all’acquisto di tutto ciò che risulta inerente all’attività condotta. Si ricorda che gli agricoltori sotto il profilo giuridico si considerano come lavoratori autonomi.
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- Le fattispecie di finanziamento destinate alla categoria degli agricoltori sono diverse. Alcune di esse sono formule concesse da tradizionali enti finanziatori ed assumo le peculiarità dei prestiti personali. Altre ancora si distinguono per essere dei finanziamenti erogati a condizioni agevolate o addirittura a fondo perduto, previa la partecipazione ad appositi bandi, concepiti per questa categoria di lavoratori. I capitali sono stanziati a livello regionale, nazionale o europeo.
I finanziamenti agrari
Si tratta di formule di prestito concesse da numerosi enti finanziatori nonché dalle casse rurali. Al fine di poterne divenire destinatari occorre presentare una serie di documenti, in grado di rappresentare la propria situazione lavorativa nel contesto del settore agricolo. In particolare è necessario dimostrare di avere la disponibilità, come proprietario o possessore di un terreno dedicato all’agricoltura. I guadagni correlati all’attività che si svolge si ritengono la garanzia primaria nei confronti di chi eroga il prestito. Le soluzioni ovviamente mutano a seconda dell’ente creditizio che si prende in esame. Alcune di esse si presentano come dei prestiti veloci, quindi si distinguono per avere una durata limitata e consentire la trasmissione soltanto di cifre non eccessivamente elevate. Altre invece sono più complesse e articolate.
- Tra le formule più diffuse si annovera il prestito agrario di conduzione. Che consiste nella concessione di una somma, utile per recuperare le diverse spese sostenute nel corso della produzione, attendendo che si rientri gradualmente a seguito delle vendite. Il piano di ammortamento è previsto che avvenga attraverso una canonica rateizzazione oppure in un unico evento. Altrimenti è possibile scegliere la soluzione che si definisce apertura di credito in conto corrente. Che consiste in un contratto, a seguito del quale un ente creditizio si impegna a concedere una somma per un lasso di tempo determinato o indeterminato, a vantaggio del titolare del conto. Questi può compiere dei prelievi dilazionati oppure in una soluzione unica, a seconda delle proprie esigenze. Dopodiché deve ripristinare la situazione inziale compiendo dei canonici rimborsi.
La cambiale agraria
La cambiale agricola è un altro strumento di cui si possono avvalere coloro che operano in abito agricolo. E grazie alla quale è possibile ricevere ingenti capitali, attraverso cui affrontare delle spese relative all’amministrazione ordinaria dei propri terrenti. Nonché per l’acquisto di una serie di strumenti necessari per la coltivazione. Quindi si parla di macchinari, trattori e attrezzature di vario genere. La durata di questi prestiti varia a seconda delle proprie necessità. In ogni caso il piano di rimborso non può superare la soglia di cinque anni. Per quanto riguarda il pagamento delle singole rate avviene ogni sei mesi. Le cambiali agrarie si distinguono per il fatto che nel momento in cui vengono emesse si deve pagare una imposta di bollo contenuta.
Per ciò che riguarda l’importo delle cambiali deve corrispondere a quello della somma da restituire, comprensiva degli interessi applicati nonché dalle varie spese accessorie. In ognuna di esse è necessario che si inserisca la motivazione per cui si concede il prestito, le garanzie presentare all’ente finanziatore, il luogo dove si emettono e la tipologia di iniziativa che si intende perseguire. Si ricorda che la cambiale è un titolo di credito, direttamente esecutivo. Quindi a seguito di un mancato pagamento è possibile che il creditore lo faccia valere per riscuotere immediatamente la somma dovuta, anche attraverso la vendita forzata dei beni del debitore.
Il mutuo
Il muto agrario è una soluzione molto diffusa tra coloro che risultano come coltivatori, operanti nel settore agroindustriale e dell’allevamento. La procedura non si discosta da quella che si pratica in occasione della richiesta di un tradizionale mutuo. La durata del periodo di rimborso risulta ricompresa tra sei e vent’anni. A meno che non si abbia un’età inferiore a quarant’anni. In tal caso è ammesso che il rimborso possa compiersi anche in un periodo di trent’anni, per di più a condizioni agevolate. Le singole rate in ogni caso si possono pagare con una cadenza mensile, trimestrale o semestrale. Nella maggior parte dei casi si richiede un mutuo agrario per la rilevazione di un terreno oppure per acquistare uno stabile all’interno del quale poter eseguire dei processi inerenti all’attività che si conduce. Alla stessa maniera con il mutuo agrario è previsto che si possa utilizzare la cifra concessa per svolgere delle operazioni di ristrutturazione.
- A proposito delle garanzie il più delle volte si deve concedere in ipoteca il terreno o l’edificio che si rileva. Altrimenti è ammesso che si offrano diverse tipologia di caparra. Come per esempio dei diritti sulle vendite dei prodotti delle coltivazioni. Si ricorda infine che per i mutui agrari non eccessivamente lunghi è previsto che si possano ridurre le spese notarili. Oltretutto si applicano dei tassi di interesse decisamente agevolati.
I finanziamenti agevolati e a fondo perduto
Gli agricoltori è ammesso che possano partecipare anche a degli appositi bandi, attraverso cui divenire beneficiari di finanziamenti a condizioni agevolate o addirittura a fondo perduto. Com’è noto si tratta di iniziative promosse da organismi pubblici, che operano a livello regionale, nazionale o europeo. Al fine di potervi partecipare è opportuno inviare la domanda attraverso l’utilizzo di aree telematiche ideate per lo scopo, presentando tutta la documentazione necessaria, tra cui un business plan.
Tra le iniziative nazionali si annovera resto al sud, dedicato agli agricoltori che operano nelle regioni meridionali dell’Italia. Che risultano particolarmente svantaggiate anche per via della proliferazioni di fenomeni mafiosi. Si tratta di incentivi che sono per una parte, il 35% a fondo perduto, mentre la restante si considera a condizioni agevolate. All’interno delle regioni italiane, dove l’agricoltura rappresenta sicuramente uno dei settori economici più rilevanti, è possibile trovare anche altre opportunità degne di nota.
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