Indice dei contenuti
- 1 Il prestito Caritas
- 2 Le peculiarità del prestito Caritas
- 3 Il Fondo sostegno natalità
- 4 I prestiti rapidi per fronteggiare l'emergenza pandemica
Si rileva con sempre maggiore frequenza la permanenza di nuclei famigliari, soprattutto quelli di recente costituzione, in situazioni economiche precarie. La causa principale è rintracciabile negli effetti di problematiche lavorative che coinvolgono uno o entrambi i coniugi. In questi casi, in particolar modo quando le famiglie sono formate anche da uno o più figli piccoli, le difficoltà possono divenire insostenibili. E’ quindi necessario che si faccia ricorso ad un finanziamento, in grado di garantire la disponibilità di danaro in tempi rapidi. E di assicurare alla prole un percorso di crescita non troppo complesso. Per ottenere un prestito, tuttavia, occorre avvalersi di soluzioni specifiche. In quanto spesso le parti in causa si trovano nella condizione di non poter presentare delle garanzie adeguate, nei confronti della banca o dell’intermediario finanziario cui si chiede il finanziamento.
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Va detto che di recente si sono alleggerite le procedure richieste dagli istituti di credito. In quanto l’emergenza pandemica ha costretto molte famiglie a precipitare in condizioni di precarietà economica e molte attività a sospendere le attività o persino a chiuderle. Sebbene lo stato abbia elargito una serie di contributi volti a limitare gli effetti negativi di questa emergenza, molte attività imprenditoriali nonché diverse realtà famigliari, sono cadute in situazioni di notevole vulnerabilità.
Il prestito Caritas
Una delle formule praticabili da parte di famiglie che si trovano in difficoltà economica si ritiene senz’altro il finanziamento della Caritas, che normalmente si definisce il prestito della speranza. Questa soluzione si ritiene una forma di microcredito. E si distingue per l’erogazione di capitali non eccessivamente elevati e per sottoporre i beneficiari a dei piani di ammortamento con dei tassi di interesse agevolati. La procedura la possono attivare anche i privati cittadini, che svolgono un lavoro autonomo, oppure le microimprese. Purché si trovino in condizioni di difficoltà e non possano vantare il possesso di determinate garanzie, da porre a fondamento della richiesta di un finanziamento presso un normale istituto di credito. Si ricorda che il fondo della Caritas è finanziato per la stragrande maggioranza dalla Cei e in parte anche dall’Abi. Le tipologie di prestito promosse dall’organismo episcopale garantiscono una copertura fino al 75% sulla somma erogata alle famiglie e per il 50% sui capitali concessi alle imprese.
- Per accedere a questo tipo di finanziamenti è necessario attivare la procedura presso un ufficio della Caritas competente a livello territoriale, ossia che risulti situato nella zona dove si risiede. Il personale preposto al controllo della domanda valuta l’esistenza dei requisiti necessari sotto il profilo normativo. Ci si riferisce in particolare alla condizione di grave emergenza economica che colpisce un nucleo famigliare. Le situazioni di questo genere di solito scaturiscono a seguito della perdita del lavoro di uno o dei due coniugi, oppure dalla presenza, all’interno del nucleo familiare, di individui sottoposti ad un regime di cassa integrazione o di disoccupazione. Alla stessa maniera si considerano legittimate le famiglie che hanno un membro colpito da un handicap grave. Si valuta l’ammissibilità, prendendo in considerazione i medesimi parametri, quando si verificano le domande provenienti da lavoratori autonomi o da imprese in difficoltà. Anche in questi casi deve emergere una condizione di precarietà economica. Una volta accettata la richiesta si sollecita l’emissione del credito da parte dell’istituto di credito convenzionato.
Le peculiarità del prestito Caritas
Il finanziamento che l’organismo episcopale eroga non può superare seimila euro. Per le imprese invece è previsto che il capitale non sia superiore a venticinquemila euro. Il tasso di interesse cui si è sottoposti in occasione del pagamento delle rate variano a seconda della volontà di ciascun istituto di credito. Tuttavia, risulta sempre agevolato, al di sotto di quanto ci si troverebbe ad affrontare in condizioni normali. Il periodo in cui si svolge il piano di ammortamento varia a seconda della volontà del beneficiario. Non è comunque ammesso che si superino sessanta rate. Il fondo della Caritas in poche parole si fa garante per una parte del del capitale rilasciato dall’istituto di credito convenzionato.
A proposito delle imprese, non si ritengono legittimate a richiedere il prestito le seguenti entità: le società di persone, le cooperative, le società a responsabilità limitata, nonché le imprese individuali. Ma soprattutto si rivolge alle attività che operano in un regime di microimpresa. Che hanno un numero di dipendenti inferiore a dieci ed un fatturato annuo non superiore a due milioni di euro.
Il Fondo sostegno natalità
Tra le misure cui possono accedere le famiglie che si trovano in condizioni economiche precarie, che per di più hanno dei figli piccoli a carico, si annovera il fondo sostegno natalità consap. Si tratta di progetto governativo finalizzato a rendere agevole l’accesso al credito ai nuclei famigliari con uno o più figli. Le misure valgono per ogni bambino fino all’età di tre anni. La legge è vigente dal primo gennaio del 2017. I genitori possono beneficiare di una cifra considerevole. Che tuttavia non deve superare il limite di diecimila euro. Anche il piano di ammortamento risulta agevolato, in quanto si può estendere fino a sette anni. Alla stessa maniera l’entità dei tassi di interesse risulta contenuta, se paragonata a quella che altrimenti si dovrebbe affrontare. In pratica lo stato si fa garante del capitale erogato in prestito, nei confronti di una banca o un istituto di credito, qualora il beneficiario risultasse inadempiente nel pagamento di una o più rate. La garanzia comprende il 50% del finanziamento ricevuto. La volontà di erogare il capitale avviene con maggiore disinvoltura, essendoci la garanzia di un organismo statale.
- Dal punto di vista dei requisiti, al fine di poter essere considerati legittimati a richiedere questo tipo di prestiti, è necessario prima di tutto essere cittadini di uno stato appartenente all’Unione Europea. Nel caso si appartenesse ad una nazione extracomunitaria, sarebbe indispensabile avere la propria residenza in una delle nazioni europee e ovviamente il permesso di soggiorno. La legittimità si estende anche alle famiglie formate da uno o più figli adottati. La procedura di richiesta non comporta l’esibizione del modello ISEE né è indispensabile trovarsi in una specifica condizione di reddito. Sulla piattaforma on-line Consap è possibile trovare le banche e gli intermediari convenzionati, nei confronti dei quali è possibile sollecitare l’avvio della formula. La richiesta deve essere redatta integrando un modulo fornito dall’istituto di credito scelto. Entro trenta giorni si riceve l’ammissione, nel caso il personale competente abbia rilevato l’esistenza dei vari requisiti previsti a livello normativo.
I prestiti rapidi per fronteggiare l’emergenza pandemica
Come si è accennato in precedenza, gli effetti delle misure restrittive adottate dal governo per arginare la diffusione della pandemia in Italia, hanno provocato dei forti disagi alle imprese nonché ai nuclei familiari. Quest’ultima dimensione in particolare ha dovuto fare i conti con la gestione dei figli più piccoli a seguito della chiusura delle scuole. In ragione di queste condizioni, il governo, di concerto con il sistema bancario, ha agito in modo di rendere più rapido e meno tortuoso il percorso che conduce alla ricezione di un finanziamento.
Oltretutto si è cercato di alleggerire la disciplina dei piani di ammortamento, anche per le imprese, cercando di allungare o di sospendere i periodi di rimborso per un tempo sufficientemente lungo. Si ricorda che l’emergenza pandemica è attuale e ancora non si conosce la portata degli effetti, sul piano economico, di quando si tornerà alla normalità.
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