Indice dei contenuti
- 1 L'assegno di maternità
- 2 La carta famiglia 2020
- 3 Il bonus famiglia (Covid-19)
- 4 L'assegno al nucleo famigliare
Nei nuclei famigliari numerosi, che sono composti da più di due figli, possono emergere una serie di disagi dal punto di vista economico. Nella maggior parte dei casi si verificano delle difficoltà perché i due coniugi non riescono ad assicurare una adeguata sussistenza ai propri figli. La precarietà economica può dipendere da problematiche lavorative di uno di entrambi i coniugi. Oppure per il solo fatto che ogni mese non si raggiunga un capitale sufficiente, in grado di garantire la soddisfazione delle esigenze primarie dei propri figli. Si tratta quindi di situazioni di vulnerabilità, in ragione delle quali risulta indispensabile ricevere un aiuto esterno oppure attivare delle procedure di tutela concepite a livello governativo. Le soluzioni praticabili sono diverse. Ognuna di esse si distingue per riferirsi a situazioni specifiche.
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Le difficoltà economiche che colpiscono i nuclei famigliari, anche quelli meno numerosi, di recente sono emerse anche per gli effetti dell’emergenza pandemica. In quanto, soprattutto i titolari di un’attività commerciale, si sono visti costretti a chiudere il proprio esercizio per diverso tempo, con dei risvolti negativi. In ragione della proliferazione di situazioni di difficoltà, sono stati messi a disposizione diversi strumenti da parte degli organismi governativi, finalizzati ad alleggerire l’emergenza e a non far soffrire eccessivamente le famiglie, specie quelle più numerose. Di norma le misure vengono concesse in ragione dell’esistenza di determinati requisiti, tra cui per esempio dei limiti di reddito. Ma con l’emergenza pandemica si è cercato di rendere agevoli le procedure e permettere a chiunque di beneficiare di contributi o altre forme di tutela.
L’assegno di maternità
La tipologia di finanziamento in questione viene elargita dall’Inps. Le mamme lavoratrici, anche quelle che soggiacciono in un regime di disoccupazione, devono dimostrare di rientrare entro un determinato limite di reddito al fine di poterne beneficiare. Il valore dell’assegno di maternità viene deciso anno per anno, in relazione al mutamento di diversi parametri, tra cui l’entità dei prezzi al consumo. Il sostegno economico è possibile riceverlo anche con un solo figlio. Non è necessario averne di più. Le madri legittimate a farne richiesta devono essere cittadine italiane. Nel caso fossero straniere sarebbe necessario avere la residenza nel nostro paese. A questa misura se ne può aggiungere un’altra di natura simile, denominata bonus bebè 2020/2021, concesso alle famiglie in occasione della nascita di un figlio e quando se ne riceve uno in adozione o affidamento preadottivo.
- Le madri in pratica sono legittimate a ricevere un contributo di dodici mensilità, la cui entità varia a seconda della fascia Isee di appartenenza. L’entità del finanziamento è stabilita in relazione al proprio reddito dunque. Si deve rientrare in specifiche graduatorie in pratica. La richiesta si deve rivolgere all’Inps, previa compilazione di un apposito modulo, che è possibile ottenere sulla piattaforma web dell’Istituto. La procedura si può attivare anche direttamente on-line, purché si posseggano i necessari requisiti al fine di gestire tutte le operazioni per via telematica. Il periodo in cui il contributo è efficace e dipende dalle variazioni reddituali della madre nonché dalla nascita di un altro figlio. La procedura volta a ricevere l’assegno di maternità può essere attivata anche nel proprio comune di residenza, promuovendo una richiesta al patronato di riferimento.
La carta famiglia 2020
Questa misura, che senz’altro sarà finanziata e confermata anche per l’anno prossimo, si basa sulla concessione di una serie di agevolazioni nell’acquisto di diversi generi di prodotti. Una volta ammessi alla procedura si ha diritto anche a ricevere degli aiuti nell’ambito delle spese che si devono compiere per l’istruzione dei propri figli, il pagamento delle bollette e dei trasporti pubblici. Per quanto riguarda le spese riguardanti i beni di prima necessità, esistono una serie di negozi convenzionati con l’iniziativa governativa. La validità della carta dipende dalle scelte che le amministrazioni compiono a livello locale. In ogni caso non può essere superiore a due anni. Come accennato la misura scade il 31 dicembre del 2020, ma con ogni probabilità verrà prorogata la sua efficacia anche per i due anni successivi.
- A proposito dei requisiti per poter ricevere la carta, è necessario avere almeno tre figli a carico, con un’età minore a ventisei anni. Con l’emergenza pandemica la misura temporaneamente è stata estesa anche nei confronti di coloro che hanno un solo figlio, senza dover appartenere a delle specifiche fasce Isee. Nella formula originaria il reddito non doveva superare trentamila euro annui. La domanda per poter attivare la misura deve essere presentata presso il comune di residenza, da parte di uno dei due coniugi. Si devono poi depositare diverse documentazioni: la Dichiarazione Sostitutiva Unica, un documento di identità e il modulo di domanda.
Il bonus famiglia (Covid-19)
Tra le misure di aiuto alle famiglie numerose o che si trovano in condizioni di vulnerabilità economica si annovera anche il bonus famiglia covid 19. Si considera un sostegno valido nei riguardi di diverse categorie di lavoratori. Alcune regolamentazioni integrano e rendono attuali provvedimenti già esistenti. In quanto sono volte a tamponare, sotto il profilo economico, le conseguenze negative dell’emergenza pandemica. Il legislatore è partito dal presupposto che le epidemie sono eventi ciclici. Che hanno un loro corso ma che si possono ripresentare in modo imprevedibile. Ovviamente i beneficiari non devono risultare già sottoposti ad un regime di contribuzione a seguito della rilevazione di una condizione di povertà. Il fondo stanziato per l’emergenza può essere utilizzato davvero in numerose maniere.
- Per quanto riguarda le misure più attinenti a chi si trova nelle condizioni di dover badare a più figli minorenni, in ragione della chiusura delle scuole, sono concessi i voucher babysitter nonché il congedo parentale. La disciplina di quest’ultima fattispecie normativa è stata resa molto più morbida rispetto a quella originaria, al fine di permettere ai genitori che lavorano di ricevere comunque una contribuzione a fronte dell’obbligo di dover badare molto più di frequente ai propri figli. Le misure in esame tuttavia sono concesse soltanto nel momento in cui le scuole vengono bloccate e si instaura un regime di didattica a distanza. Non si deve rientrare in un determinato limite reddituale per beneficiare del bonus. A tal proposito, all’interno del Decreto Rilancio, si dispone che durante i periodi di emergenza pandemica è ammesso lavorare a distanza, quando si hanno uno o più figli al di sotto di quattordici anni.
L’assegno al nucleo famigliare
Si tratta di un contributo concesso a particolari categorie di lavoratori dipendenti, nonché ai pensionati, erogato dal datore di lavoro per conto dell’Inps. Si è legittimati a ricevere questi finanziamenti per ogni figlio minorenne che si ha o per quelli, anche maggiorenni, che hanno dei problemi di salute. L’entità della somma e il riconoscimento avvengono considerando le condizioni economiche del nucleo famigliare, il numero dei componenti e il reddito. Il diritto alla ricezione del contributo decade nel momento in cui i presupposti per cui è avvenuto il riconoscimento vengono meno.
Il prestito della speranza
Tra le soluzioni praticabili da parte delle famiglie numerose, che versano in condizioni di difficoltà economica, si considera anche il prestito della speranza, che è una forma di microcredito, promossa dall’organismo episcopale della Caritas di concerto con l’Abi. I prestiti sono agevolati e garantiti direttamente dal fondo per gran parte del loro valore. Si tratta di strumenti che si possono attivare anche da parte di altre categorie, come gli imprenditori, purché risultino in condizioni di difficoltà economica.
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