Indice dei contenuti
- 1 Il finanziamento per ristrutturazione
- 2 Le caratteristiche del prestito per ristrutturazione
- 3 Le valutazioni della banca in merito alla richiesta di prestito
- 4 Il prestito per ristrutturazione mediante cessione del quinto
- 5 Il mutuo per ristrutturazione
Nel caso si volessero eseguire dei lavori di ristrutturazione edilizia, senza tuttavia possedere nell’immediato la necessaria liquidità, sarebbe indispensabile chiedere un finanziamento. Le banche e gli istituti di credito di solito offrono diversi strumenti, che nella maggior parte dei casi si ritengono appropriati e vantaggiosi. Prima di inoltrare una domanda di prestito, tuttavia, si dovrebbe approfondire la disciplina delle diverse formule praticabili, al fine di compiere una scelta consapevole, che si avvicini il più possibile alle proprie esigenze. E soprattutto che non risulti vessatoria. I finanziamenti si possono utilizzare sia nella circostanza in cui i lavori vengano svolti da parte di una ditta specializzata sia nel caso si compiano per conto proprio. In quest’ultima ipotesi si avrebbe la possibilità di disporre direttamente della somma concessa.
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- La formula del prestito è senz’altro più vantaggiosa rispetto al mutuo. In quanto si possono ricevere delle somme notevoli e in tempi abbastanza rapidi, la cui entità può risultare anche superiore a cinquantamila euro. La procedura di prestito è più snella e non comporta il dover ricorrere ad un notaio per concedere particolari garanzie. Qualora si avesse bisogno di un capitale notevole, tuttavia, per il fatto di dover compiere dei lavori complessi, allora sarebbe pressoché indispensabile chiedere un mutuo.
Il finanziamento per ristrutturazione
La soluzione di cui si tratta si richiede per compiere una ristrutturazione edilizia. Che comporta l’esecuzione di interventi ordinari oppure straordinari. Nel primo caso si considerano quelle opere attraverso cui non si giunge ad una modifica strutturale dell’immobile coinvolto. Ci si riferisce quindi ai lavori di ripavimentazione con l’inserimento di muovi materiali e alle attività di semplice conservazione. Allo stesso modo rientrano le opere di restauro o di sostituzione degli intonaci. Nondimeno si considerano inerenti le lavorazioni volte a rinnovare o sostituire i vecchi impianti, all’insegna del conseguimento di una condizione di efficienza energetica. Nel secondo caso si comprendono invece quegli interventi che vanno ad incidere sulla struttura dell’immobile. Da cui consegue quindi una variazione della dimensione, in quanto si vanno a toccare gli elementi portanti della costruzione.
Per gli interventi straordinari è necessario ricevere dei nullaosta, ossia una serie di certificazioni, provenienti da enti preposti a vigilare sulla idoneità di ristrutturazioni che comportano modifiche strutturali. Qualora si decidesse di compiere delle trasformazioni ancor più significative, a seguito delle quali si giunge ad un aumento del perimetro dell’immobile o delle sue pertinenze, come nel caso di un parcheggio e di locali adiacenti, si rientra nelle grandi opere. Per questo motivo, prima di intraprendere i lavori, è essenziale ottenere il permesso da parte di un apposito dipartimento del Comune.
Le caratteristiche del prestito per ristrutturazione
La tipologia di finanziamento di cui si tratta si considera un prestito personale, sebbene si debba palesare la volontà di compiere una ristrutturazione edilizia. Non è previsto che si concedano delle particolari garanzie all’istituto di credito che eroga il capitale. Gli unici requisiti che si reputano indispensabili, al fine di vedersi riconosciuta la richiesta, riguardano l’esistenza di una condizione reddituale consona ed il possesso di un contratto di lavoro, preferibilmente non precario, da cui si rileva che il richiedente percepisce un salario mensile. E’ possibile che in alcune circostanze sorga indispensabile nominare un terzo garante. Che in caso di ritardo o persino di mancato pagamento di una o più rate da parte del beneficiario, durante il periodo di rimborso, estingua i debiti. Il contratto che si stipula, invece, in ragione del quale si accede al credito, deve essere costituito di una serie di elementi essenziali.
- Prima di tutto si deve indicare il tasso di interesse e le sue eventuali elevazioni in caso di morosità. Nonché i tempi e i modi mediante cui deve essere eseguito il piano di ammortamento. Quindi anche il valore del finanziamento e gli importi delle singole rate. In secondo luogo si deve riportare il tasso annuo effettivo globale e le varie spese a carico del richiedente, oltre a quelle calcolate nel Taeg. Si devono infine menzionare le garanzie qualora vengano richieste. Si ricorda che è possibile anche sottoscrivere delle apposite polizze assicurative, che garantiscono sull’estinzione del debito qualora si verifichino degli eventi critici, in grado di impedire al beneficiario il pagamento delle singole rate. Una volta che il contratto diviene efficace il capitale viene erogato direttamente sul conto del beneficiario. La durata del piano di rimborso si può scegliere all’interno di un periodo che va da tra trentasei e centoventi mesi, mediante il pagamento di rate con un importo costante.
Le valutazioni della banca in merito alla richiesta di prestito
Le valutazioni dell’istituto di credito, presso cui si decide di inoltrare la richiesta di finanziamento, sono di vario genere. Innanzitutto si considera il cosiddetto credit scoring. In pratica viene fatta una verifica, con l’obiettivo di rilevare o meno la solvibilità e l’affidabilità del richiedente. Quindi si cerca di determinare il livello di rischio che potrebbe correre l’istituto di credito nella concessione del capitale. In seguito si sottopone ad un’attenta analisi la situazione reddituale del richiedente, che deve risultare solide ed adeguata. Alla stessa maniera si verifica la sua condizione lavorativa. Deve emergere la sua capacità di rimborso, senza che incontri delle difficoltà.
Anche l’affidabilità creditizia è un parametro non indifferente, sul quale solitamente la banca pone molta attenzione, al fine di ottenere un quadro completo riguardo il richiedente. Si considera una verifica volta ad accertare se nel suo passato, in occasione di prestiti ricevuti, vi siano state delle inadempienze, o dei ritardi, in occasione del pagamento delle rate. Va sottolineato che qualora fosse nominato un terzo garante, le medesime valutazioni descritte verrebbero effettuate nei suoi confronti. L’istituto di credito, terminata l’istruttoria, fornisce una serie di documentazioni al richiedente. Che descrivono le caratteristiche del finanziamento e riportano il tasso annuo nominale nonché il Taeg che intende applicare.
Il prestito per ristrutturazione mediante cessione del quinto
Per coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o si trovano in pensione, è possibile scegliere la formula della cessione del quinto, allo scopo di trovare la sufficiente liquidità per sostenere dei lavori di ristrutturazione edilizia. Com’è noto si tratta di un prestito non finalizzato, la cui procedura risulta rapida ed efficace, attraverso cui si possono richiedere delle somme considerevoli, anche superiori a settantamila euro. Il piano di ammortamento prevede la cessione di una parte dello stipendio, che non può superare un quinto del suo valore netto. Le detrazioni vengono effettuate direttamente dal datore di lavoro o dall’organismo previdenziale nel caso la procedura sia attivata da un pensionato.
La cessione del quinto può essere praticata da coloro che vantano la ricezione di un salario fisso. Quindi nella maggior parte dei casi si tratta di dipendenti pubblici, di amministrativi, oppure di dipendenti di aziende private, con un contratto a tempo indeterminato, nonché dei pensionati. Anche i cattivi pagatori o i protestati sono ammessi a scegliere questa soluzione. Il procedimento, attraverso cui si effettua il rimborso, risulta automatico e sicuro, quindi predispone le banche a concedere senza remore il finanziamento.
Il mutuo per ristrutturazione
Spesso la liquidità di cui si ha bisogno per eseguire dei lavori di ristrutturazione è considerevole. E le cifre che si possono ottenere mediante un prestito non risultano sufficienti. Per questo motivo è necessario richiedere un mutuo fondiario. La cui procedura comporta l’iscrizione all’ipoteca di un bene immobile, come garanzia del credito, effettuata da un notaio. E’ possibile concludere il contratto di mutuo con un tasso fisso, variabile o con formula mista. La somma erogata ha un limite corrispondente all’80% del valore complessivo dei lavori. Si può elargire in momenti differenti, in relazione all’evoluzione dei lavori. Oppure si può ricevere in un’unica occasione. La prima ipotesi si applica quando si è deciso di pagare l’impresa edile in varie circostanze: all’inizio, durante e al termine dei lavori per esempio.
- E’ possibile detrarre dall’irpef gli interessi passivi e varie spese quando si stipula un mutuo fondiario per la ristrutturazione della prima casa, per un valore del 19%. L’importante è che l’abitazione dove si svolgono i lavori di risanamento sia l’abitazione principale del mutuatario. Una serie di agevolazioni possono essere concesse anche quando si effettuano delle opere finalizzate a rendere l’abitazione antisismica. In maniera ancor più significativa sono autorizzati dei vantaggi, quando i lavori per rendere antisismico un edificio vengono eseguiti all’interno di zone dove il rischio è elevato. I privilegi di questo genere infine sorgono a seguito del compimento di interventi volti a rinnovare gli impianti di un immobile. Quindi in occasione di miglioramento dell’efficienza energetica di una abitazione.
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