Prestito subito e perdita del lavoro del richiedente: tutto quello che c’è da sapere

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Il contratto su cui si fonda il rapporto di lavoro può cessare anticipatamente, a seguito di una decisione unilaterale promossa da una delle due parti. Quando è il lavoratore che provoca l’interruzione si parla di dimissioni, la cui efficacia non dipende da eventuali intromissioni del datore di lavoro. Nel caso contrario, quando la fine della relazione contrattuale dipende dal datore di lavoro, si assiste al licenziamento. Per ritenersi pienamente legittima quest’ultima azione, tuttavia, deve fondarsi sull’esistenza di una serie di presupposti. In quanto il lavoratore, essendo la parte debole nella relazione contrattuale, beneficia di una serie di tutele. La motivazione più diffusa, a seguito della quale si verifica il licenziamento, è la giusta causa. Che si manifesta nel momento in cui il lavoratore compie delle violazioni rispetto agli obblighi sanciti a livello contrattuale.

Il licenziamento disciplinare può scaturire anche per il cosiddetto motivo soggettivo. Che si riferisce ad una reazione del datore di lavoro al verificarsi di un atto grave compiuto dal lavoratore. In grado di determinare la compromissione del rapporto fiduciario alla base della relazione contrattuale. A differenza della giusta causa, che si manifesta immediatamente, nel motivo soggettivo è necessario che il datore di lavoro dia un preavviso. Il licenziamento, infine, può derivare anche a seguito di eventi che non dipendono da comportamenti del lavoratore. Ma per motivazioni di carattere economico. Ci si riferisce in particolare a quei casi in cui il datore di lavoro termina unilateralmente il rapporto di lavoro, a causa di problematiche che riguardano l’azienda a livello economico e comportano una riorganizzazione della stessa.

Le conseguenze del licenziamento quando si è ricevuto un prestito

Nella maggior parte dei casi, quando si richiedere un prestito, l’ente creditizio pretende che il clienti si trovi in una condizione economica adeguata. Nel senso che deve percepire regolarmente un reddito da lavoro e quindi garantire l’esecuzione del piano di rimborso secondo i modi e i termini decisi a livello contrattuale con l’ente creditizio. La perdita del lavoro potrebbe comportare una serie di conseguenze negative, sia nei riguardi dell’ente creditizio sia per il beneficiario stesso del prestito, qualora in sede di stipula non siano state escogitate delle opportune salvaguardie. Da una parte chi ha concesso il capitale si troverebbe nella scomoda situazione di gestire dei ritardi o addirittura degli inadempimenti, in occasione del pagamento delle singole rate. Dall’altra, il debitore potrebbe precipitare in una condizione di grande vulnerabilità, esposto alla probabilità di ricevere, come extrema ratio, dei provvedimenti esecutivi sui propri beni.

Come si evince dalla normativa, soprattutto quella introdotta di recente all’interno del jobs act, le probabilità che un rapporto di lavoro termini in anticipo, rispetto ai termini previsti a livello contrattuale, sono decisamente elevate. In quanto la crisi economica che ha colpito il nostro Paese negli ultimi anni si è manifestata nella diffusione di rapporti di lavoro fragili. Si è quindi assistito alla proliferazione di forme contrattuali di lavoro precarie. Per questo motivo le società finanziarie, le banche e gli istituti di credito, in occasione di una richiesta di prestito, si trovano costretti a chiedere ulteriori garanzie prima ci concedere un finanziamento.

Le polizze Credit Protection Insurance

Prima di ricevere un finanziamento, al fine di non incorrere nella eventualità che il cliente si trovi nelle condizioni di non poter più onorare il piano di ammortamento, gli enti creditizi offrono la possibilità di stipulare delle polizze a copertura del credito. Che in pratica sollevano il beneficiario dall’obbligo di estinzione del debito, qualora non potessi più sostenere gli obblighi contrattuali, a causa della perdita del lavoro. Le circostanze che determinato quest’incapacità dipendono anche dall’emersione di una grave malattia, in grado di comportare il ricovero oppure l’invalidità. Ma si contempla anche l’ipotesi estrema del decesso, in ragione della quale si costituisce una salvaguardia nei riguardi dei familiari superstiti. Nelle soluzioni di prestito tradizionali la copertura assicurativa si considera facoltativa. Ciò nonostante rappresenta una valida opportunità, soprattutto il destinatario del prestito arriva a disporre di un capitale considerevole.

  • Per quanto riguarda il costo dell’assicurazione, si calcola in base a dei parametri soggettivi, che deve possedere il beneficiario del prestito. Ci si riferisce all’età, all’ aspettativa di vita e alla condizione lavorativa. A proposito delle modalità di pagamento della polizza, si offre al cliente la facoltà di scegliere tra il pagamento immediato, da effettuare nel momento in cui si stipula il contratto di prestito, e il versamento eseguito in maniera dilazionata: si aggiunge una quota all’importo delle varie rate. Prima di intraprendere un percorso del genere è necessario verificare se si è in grado di affrontare il rimborso senza incontrare particolari ostacoli. Nel caso non si avesse questa sicurezza allora sarebbe indispensabile stipulare una polizza assicurativa sul prestito. A proposito dell’estinzione anticipata, il cliente ha diritto ad essere rimborsato del premio che non ha utilizzato. Ma soltanto nel caso in cui abbia pagato l’intero costo all’inizio.

Nella cessione del quinto l’assicurazione sul prestito è obbligatoria

La sottoscrizione della polizza assicurativa sul prestito si ritiene obbligatoria quando si richiede un finanziamento secondo la formula della cessione del quinto. Che si ricorda spetta soltanto ai lavoratori dipendenti di una struttura pubblica o di un’impresa privata. In casi del genere il destinatario del prestito ha l’obbligo di stipulare una assicurazione sulla vita ed un’altra riguardante l’eventualità che perda l’impiego. La legge (art.54 del d.p.r. n.180/1950) a tal proposito, recita che chi beneficia di un prestito mediante la procedura della cessione del quinto, deve avere la garanzia dell’assicurazione sulla vita e contro i rischi di impiego. Di solito l’ente creditizio offre dei prodotti appositi, concepiti da parte di compagnie assicurative convenzionate. In ogni caso è garantita al cliente l’opportunità di optare per soluzioni non convenzionate e di cercare quelle che si avvicinano il più possibile alle proprie esigenze.

  • La polizze di cui si tratta ovviamente tutelano entrambe le parti coinvolte nella relazione contrattuale. La polizza sulla vita inoltre protegge anche i familiari superstiti, in quanto l’estinzione del debito si effettuerebbe nel caso in cui il beneficiario del finanziamento dovesse perire. Nel secondo caso, la polizza contro il rischio di licenziamento manifesta i suoi effetti, qualora il capitale maturato come trattamento di fine rapporto e posto a garanzia del prestito, non risultasse sufficiente a coprire l’intera somma da rimborsare.

Le polizze accessorie

Affianco alle assicurazioni sul credito si possono sottoscrivere anche delle polizze accessorie. Che prevedono una tutela economica nell’eventualità che si verifichino determinati eventi. Ci si riferisce in particolare a quei casi in cui, in occasione del pagamento di una singola rata, il debitore si trovi in una situazione di temporanea difficoltà economica, comunque in grado di obbligarlo a ritardare il pagamento o ad essere inadempiente. Si considerano delle coperture assicurative che si attivano nell’ambito della più generica polizza contro il rischio di perdita del lavoro.

Si ricorda che il costo della polizza deve essere inserito nel momento in cui si definisce l’entità del tasso annuo effettivo globale. Che indica il costo generale del finanziamento a carico del beneficiario. Siccome si tratta di costi aggiuntivi è necessario porre in essere un esame approfondito, attraverso cui definire capillarmente i vantaggi e gli svantaggi. La valutazione più importante si deve focalizzare sulla propria condizione lavorativa, con l’obiettivo di rilevare se sia solida abbastanza da consentire lo svolgimento del piano di rimborso senza eccessive preoccupazioni. Nel caso si evidenziasse una situazione precaria sarebbe indispensabile stipulare una polizza assicurativa apposita.

Consigli

Le polizze sono certamente impegnative per il cliente. Nel senso che si devono affrontare delle spese aggiuntive non di poco conto. Quindi è necessario riflettere sulla loro effettiva utilità. Si ritengono sicuramente vantaggiose quando si beneficia di importi notevoli oppure quando ci si trova ad essere destinatari di più finanziamenti. In ogni caso è bene valutare le diverse possibilità che si trovano sul mercato e scegliere quella che più si avvicina ai propri bisogni. Diverse compagnie assicurative sono convenzionate con i medesimi enti creditizi da cui proviene il finanziamento.

  • Per quanto riguarda la propria situazione lavorativa, occorre valutare se ci si trovi in condizioni consone, tali da permettere di affrontare la ricezione di un prestito e il suo conseguente rimborso. In quanto, come si è accennato in precedenza, la precarietà dei rapporti di lavoro si è consolidata negli ultimi anni, rendendo verosimile la possibilità che i contratti di lavoro si risolvano prima dei termini previsti. Si considera quindi in molti casi opportuno aderire a soluzioni assicurative di cui si è trattato, allo scopo di non precipitare in situazioni debitorie da cui sarebbe complesso riemergere.

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