Quanto dura il piano di rimborso di un prestito? Tutto quello che c’è da sapere sui contratti

Attualmente sono sempre di più coloro che ricorrono all’accesso al credito per far frante a grandi e piccole spese.
Cure mediche, vacanze, tasse universitarie, cartelle esattoriali, multe, opere di ristrutturazione e chi più ne ha più ne metta.

Oggi chi per scelta e chi per necessità preferisce richiedere un prestito per far fronte ad una spesa e avere l’opportunità di restituire la somma ricevuta in comode rate mensili, spalmate su un lasso di tempo medio-lungo.

Rispetto al passato, in cui gli italiani godevano di un tenore di vita medio-alto e si richiedeva un finanziamento solo per spese importanti come l’acquisto di una casa, adesso anche andare dal dentista può diventare economicamente gravoso quando con lo stipendio si riesce ad arrivare a stento a fine mese.

Attualmente i prestiti sono tra i prodotti finanziari più richiesti e i gruppi bancari e gli istituti di credito offrono una serie di finanziamenti diversi a seconda delle singole esigenze e delle varie categorie di soggetti a cui sono rivolti.
Generalmente quando si è alla ricerca di un finanziamento si tendono a consultare vari preventivi e scegliere, alla fine, quello che risulta più vantaggioso. Ma come valutare la convenienza di un prestito rispetto ad un’altro? Sicuramente la prima cosa da prendere in considerazione sono i tassi d’interesse applicati e la durata del piano di rimborso, le sue condizioni e l’estinzione anticipata del prestito.

I tassi d’interesse di un prestito

Quando si valuta la convenienza di un prestito la prima cosa che deve saltare agli occhi del richiedente sono i due tassi d’interesse. I gruppi bancari e gli istituti finanziari non fanno altro che vendere denaro e questo denaro ha un suo prezzo che viene espresso proprio dai tassi d’interesse.

Il Tan è il tasso annuo nominale e indica solo gli interessi che il soggetto è tenuto a versare per quel prestito. Facciamo un esempio e pensiamo che il signor Mario Rossi richiede un prestito di 5mila euro con un Tan del 10%, ciò vale a dire che su 5mila euro di prestito al signor Rossi entrano 500 euro d’interessi.
Il Taeg è invece il tasso annuo effettivo globale ed è quello a cui occorre prestare maggiormente attenzione nel momento in cui si sceglie un prestito perché ingloba al suo interno, non solo gli interessi ma, le spese complessive che bisogna affrontare nel momento in cui si inoltra l’istanza, si apre l’istruttoria e si eroga l’importo richiesto.

Tra le spese che rientrano nel Taeg troviamo:

  • le spese d’istruttoria che sono quelle che l’intermediario finanziario deve affrontare per concedere il prestito e costituiscono l’1% dell’importo complessivo erogato;
  • le spese d’incasso rate che sono le commissioni per l’addebito automatico delle rate sul conto corrente oppure per il pagamento tramite bollettino postale;
  • l’imposta di bollo;
  • l’assicurazione obbligatoria posta a garanzia del prestito e che prevede la stipula di una o più polizze assicurative volte ad attutire i danni in caso di morte improvvisa del debitore o di una sua eventuale insolvenza.

Piano di rimborso: cos’è e durata

Nel momento in cui si ottiene un prestito il richiedente s’impegna a restituire la somma ricevuta in rate mensili, che vanno versate ad una certa scadenza, entro un determinato arco temporale concordato al momento della stipula del contratto: questo è il piano di rimborso.
Gli istituti di credito italiani, in genere, utilizzano il piano di rimborso alla francese che prevede rate costanti, se il tasso è fisso, articolate nel seguente modo: quota d’interessi decrescenti e quota capitale crescente man mano che si procede con il rimborso.

La maggior parte dei prestiti personali prevedono tassi d’interesse fissi e questo permette al debitore di sapere precisamente la somma che dovrà mensilmente versare all’istituto finanziario; esistono però anche delle forme di prestito che optano per tassi variabili per cui l’importo della rata mensile varia a seconda delle oscillazioni dell’Euribor, parametro di indicizzazione dei prestiti.

Il piano di rimborso può avere una durata variabile che viene concordata tra il richiedente e l’istituto finanziario al momento dell’inoltro dell’istanza. Sulla durata incidono sostanzialmente due fattori: l’importo richiesto e la disponibilità economica del richiedente.
Ovviamente se il soggetto necessita di una somma importante ma il suo reddito annuale gli consente di restituire il prestito pagando della rate dall’importo limitato viene da se che per poter concedere il prestito l’istituto dovrà necessariamente spalmare il rimborso in un arco temporale più ampio, riducendo così l’importo delle singole rate. Lo stesso tipo di problema non si pone per chi ha invece delle maggiori disponibilità economiche e può decidere in autonomia la durata del rimborso.

Facciamo adesso un esempio utilizzando uno dei tanti simulatori di calcolo presenti sui siti dei più importanti gruppi bancari o finanziari.
Tizio richiede un finanziamento di 20mila euro ma ha un reddito mensile di 1300 euro. Tizio avrà convenienza a stipulare un contratto che prevede un piano di rimborso della durata di 8 anni perché così dovrà far front ad una rata mensile minima di 289,60 euro. Caio richiede un prestito dello stesso importo ma, a differenza di Tizio, dispone di un reddito mensile pari a 3500 euro. Caio ovviamente avrà maggiore possibilità di scelta e potrà anche decidere di optare per un piano di rimborso della durata di soli 24 mesi con una rata mensile di 897,00 euro.

L’estinzione anticipata del prestito

L’estinzione anticipata del prestito prevede la restituzione anticipata del capitale ricevuto, prima della scadenza del termine concordato al momento della stipula del contratto.
Se il richiedente si trova nella posizione di poter rimborsare il prestito prima della scadenza dovrà restituire l’intero capitale ottenuto e gli interessi maturati fino a quel momento. Occorre però farsi carico anche dei mancati interessi sulle rate tramite il pagamento di una penale.

L’estinzione anticipata risulta estremamente vantaggiosa all’inizio del finanziamento perché si hanno ancora molti interessi da versare mentre può dimostrarsi poco conveniente quando ormai la durata del piano di rimborso volge al termine.
Se si ha intenzione di estinguere anticipatamente un finanziamento è bene prestare la giusta attenzione sulla convenienza di questo genere di operazione tenendo conto degli interessi ancora da versare e dell’ammontare della penale da corrispondere all’istituto creditizio.

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