Indice dei contenuti
- 1 Le polizze assicurative a copertura del credito
- 2 Le polizze accessorie
- 3 La polizza obbligatoria nella cessione del quinto
- 4 Le valutazioni da compiere prima di sottoscrivere una polizza sul prestito
- 5 Cosa comporta il licenziamento senza copertura assicurativa?
Gli enti creditizi spesso si trovano costretti a considerare l’eventualità che possano verificarsi degli eventi imprevedibili. Che comportano il mancato rimborso di una o più rate, a seguito della concessione di un prestito. Diversi individui difatti lavorano in condizioni assai precarie, con la possibilità che si vedano interrompere il rapporto in modo inatteso. Una eventualità del genere potrebbe comportare che l’ente creditizio, coinvolto in un finanziamento nei riguardi di una persona che ha perso il lavoro, si trovi a dover gestire una situazione critica e non pronosticabile al principio, avendo potuto appurare la sussistenza dei vari requisiti richiesti. Per questo motivo di frequente si assiste alla richiesta di garanzie ulteriori da parte degli enti creditizi, tra cui la sottoscrizione di una polizza assicurativa apposita, finalizzata ad assicurare il credito concesso, nel caso in cui il beneficiario si trovi improvvisamente nell’incapacità di sostenere il piano di rimborso.
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- Il licenziamento può dipendere da questioni indipendenti dalla volontà del lavoratore. Oppure potrebbe derivare per una sua iniziativa. Nel primo caso, come è noto, la conclusione del rapporto di lavoro viene interrotto dal datore di lavoro per giusta causa oppure in ragione di motivazioni di carattere economico. Quest’ultima eventualità è stata inserita nel jobs act. Per quanto riguarda la seconda ipotesi invece la fine della relazione contrattuale si compie a seguito delle proprie dimissioni. Di solito si da vita all’interruzione del rapporto di lavoro allo scopo di poter iniziare un’altra attività o per questioni legate alla mancata soddisfazione riguardo l’entità del salario percepito. Le cause alla base di una decisione del genere tuttavia possono essere molteplici.
Le polizze assicurative a copertura del credito
Al fine di scongiurare l’ipotesi che un licenziamento possa ripercuotersi negativamente nell’affrontare il piano di rimborso, è possibile sottoscrivere delle polizze assicurative ad hoc. Alcune di esse si definiscono polizze a copertura del credito. Che si distinguono per tutelare il beneficiario del prestito nel caso in cui si trovi nella condizione di non poter più sostenere il pagamento delle rate, a causa dell’emersione di eventi particolarmente gravi, come una grave malattia, un incidente grave o la perdita del lavoro. La sottoscrizione di questo genere di polizze il più delle volte si considera un’azione facoltativa, che gli enti creditizi non ritengono vincolante ai fini della concessione del prestito. Si ritiene in ogni caso una valida opportunità per il potenziale beneficiario, soprattutto nei casi in cui sia divenuto destinatario di una cifra significativa. Di contro, la si considera una procedura non indispensabile qualora il finanziamento non sia elevato.
In casi del genere l’ente che eroga il finanziamento viene protetto nel momento in cui il beneficiario si trovasse nelle condizioni di non poter più affrontare il pagamento delle singole rate. Quindi l’assicurazione interverrebbe di modo tale da estinguere il debito rimanente. La procedura è piuttosto semplice. In quanto il costo della polizza assicurativa si considera nel finanziamento stesso.
Le polizze accessorie
Esistono poi le cosiddette polizze accessorie. Che sono di vario tipo. Ciascuna delle quali si ritiene concepita per intervenire in specifiche condizioni. Alcune di esse sono in grado di garantire la copertura del debito soltanto per un determinato periodo, in coincidenza con il pagamento di una o più rate, nei confronti delle quali ci si trovi nell’impossibilità di mantenere l’impegno. Si considerano anch’esse delle formule facoltative nella maggior parte dei casi. Mentre in alcune circostanze è possibile trovarsi di fronte all’obbligo di considerarle vincolanti al fine di vedersi concedere il finanziamento. L’obbligo potrebbe scaturire se il richiedente si trovasse a beneficare di una somma di danaro considerevole. Oppure qualora si chiedesse un finanziamento senza poter presentare le canoniche garanzie, costituire dalle buste paga o dalla certificazione unica. Anche in questi casi, se si dovesse optare per la loro attivazione, il costo della polizza verrebbe incluso nella valutazione del tasso annuo effettivo globale.
- La polizza assicurativa si considera il più delle volte necessaria. In quanto, come si è sottolineato in precedenza, il mondo del lavoro è profondamente cambiato, in ragione di una crisi economica persistente. Che ha comportato la graduale riduzione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quindi del cosiddetto posto fisso. Di conseguenza si sono diffuse delle forme contrattuali precarie o a tempo determinato. Inoltre le nuove normative in materia di diritto del lavoro hanno esteso la possibilità di licenziare anche per motivazione economica, a prescindere dal rendimento del lavoratore. In ragione di questa condizione si ritiene opportuno tutelarsi. Soprattutto per non trovarsi ad affrontare eventuali liti giudiziarie con l’ente creditizio. Che in caso di inadempienza del debitore avrebbe la possibilità di promuovere diverse azioni finalizzate al recupero del credito. Tra cui quelle in grado di comportare il pignoramento dei beni del debitore.
La polizza obbligatoria nella cessione del quinto
La sottoscrizione di una polizza a copertura del credito si considera obbligatoria (per legge) qualora si scegliesse la formula di prestito della cessione del quinto. Si ricorda che tale soluzione può essere richiesta soltanto da parte di coloro che sono dipendenti pubblici o privati, nonché da parte dei pensionati. Si tratta di una procedura pratica e rapida. In quanto le singole rate, che costituiscono il piano di ammortamento, sono pagate direttamente ed in maniera automatica dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico (nel caso in cui il destinatario del prestito fosse un pensionato), mediante una trattenuta eseguita sul salario o sulla pensione. L’importo di ciascuna rata tuttavia non è ammesso che superi venti punti percentuali, calcolati sul valore netto dello stipendio o della pensione.
La polizza assicurativa contempla ben due eventualità, al cui verificarsi scaturirebbe la copertura: il licenziamento e quindi la conseguente perdita del lavoro, nonché il decesso del beneficiario. In queste due ipotesi il debito rimanente, nei confronti dell’ente creditizio, verrebbe completamente estinto. In caso di decesso si tutelano anche i familiari superstiti, cosicché nei loro confronti non rimarrebbe alcun tipo di incombenza. Il costo della polizza assicurativa viene calcolato nel TAEG. L’importo tuttavia dipende da una serie di parametri, tra cui l’età del beneficiario del prestito, la durata del piano di rimborso e soprattutto il genere di azienda o ufficio pubblico dove lavora il destinatario del finanziamento. In pratica più si eleva l’età del beneficiario maggiore risulterebbe il costo dell’assicurazione. Alla stessa maniera il prezzo sale se le condizioni di lavoro fossero assai precarie.
Le valutazioni da compiere prima di sottoscrivere una polizza sul prestito
Fatta salva l’ipotesi in cui si scelga la formula della cessione del quinto, dove la sottoscrizione di una polizza a copertura del credito risulta indispensabile, nelle altre soluzioni è opportuno compiere diverse valutazioni. Perché la scelta di una soluzione di questo tipo rappresenta una spesa aggiuntiva non indifferente. Innanzitutto è necessario considerare la propria condizione lavorativa. E determinare se verosimilmente potrebbero verificarsi degli eventi traumatici ed imprevedibili, tra cui il licenziamento. In secondo luogo si dovrebbe sottoporre ad un’attenta analisi anche la propria situazione familiare, allo scopo di evitare che le eventuali conseguenze, derivanti dalle proprie inadempienze, si possano riverberare negativamente sotto il profilo economico sui diversi membri che compongono il nucleo familiare.
- Le altre valutazioni dovrebbero focalizzarsi su come è concepita la polizza assicurativa. Quindi occorrerebbe vagliare attentamente le condizioni a cui si verrebbe sottoposti. In pratica è opportuno verificare che emergano dei reali vantaggi a livello personale a seguito di una eventuale sottoscrizione. Perché di per sé tali soluzioni rappresentano sicuramente un aspetto favorevole nei riguardi di chi eroga il finanziamento. In quanto a volte si tratta di prodotti offerti direttamente dall’ente creditizio. Oppure chi eroga il prestito di solito beneficia di una provvigione, proveniente da assicurazioni convenzionate. Il pagamento della polizza a copertura del credito normalmente avviene in una sola tranche, quando si accetta la richiesta di prestito. Oppure è possibile pagarla in maniera dilazionata, in occasione del pagamento delle singole rate di rimborso.
Cosa comporta il licenziamento senza copertura assicurativa?
Qualora il licenziamento producesse delle conseguente imprevedibili, fra cui l’incapacità di assolvere agli obblighi di rimborso a seguito della ricezione di un prestito, l’ente che ha erogato il prestito si vedrebbe costretto a promuovere diverse azioni volte al recupero del credito. Di contro, il debitore, nel caso non avesse l’opportunità di trovare dei rimedi per estinguere il debito, si troverebbe nella scomoda condizione di dover subire l’esecuzione forzata sui propri beni. In alcuni casi, a garanzia del credito, si presenta il proprio TFR oppure si nomina un terzo garante. Ma se non dovessero essere presenti allora il debitore sarebbe completamente scoperto alle iniziative legali dell’ente che ha erogato il prestito.
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