Le modalità di rimborso di un prestito subito: tutto quello che c’è da sapere sulla restituzione del capitale

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Il rimborso di un prestito si ritiene una fase fatidica. In quanto il beneficiario del finanziamento deve porre in essere il piano di ammortamento, nei modi e nei tempi convenuti con l’ente creditizio a livello contrattuale. La restituzione della somma ricevuta, comprensiva della quota capitale e della quota interessi, occorre che avvenga senza ritardi o inadempienze. Sono diverse le modalità di rimborso, attraverso cui si porta a compimento la restituzione del capitale ricevuto.

  • Nella tabella riassuntiva del piano di ammortamento è necessario che si dichiari l’importo di ciascuna rata, composta della quota capitale e della quota interessi, nonché l’entità del finanziamento complessivo. Inoltre si devono palesare i criteri, quindi le modalità di rimborso, che sono stati scelti al fine di determinare il prezzo di ciascuna rata. Nondimeno si ritiene indispensabile indicare la periodicità entro cui si devono svolgere i pagamenti delle singole rate. Si ricorda che possono avvenire con cadenza mensile, trimestrale o semestrale.

Il piano di ammortamento italiano

Si distingue per risultare una modalità di rimborso utilizzata di frequente in occasione della ricezione di un mutuo. La particolarità di tale soluzione emerge nel fatto che l’importo delle singole rate decresce col tempo. In pratica l’entità della quota da pagare si riduce man mano che si avanza nel pagamento. In quanto il valore della quota capitale rimane sempre costante, tuttavia, la quota interessi gradualmente diminuisce: la riduzione del debito residuo comporta l’abbassamento della quota interessi. La soluzione in esame si ritiene piuttosto agevole, visto che offre l’opportunità di compiere delle valutazioni semplici, nel momento in cui si determina il piano di rientro.

Con la modalità di rimborso all’italiana si affronta una spesa decrescente, in ragione del rapido abbattimento del capitale da rimborsare. Quindi si risparmia sulla quota interessi. Che diminuisce a seguito della riduzione del debito da restituire. Con questo procedimento quindi si abbassa la quota interessi. Di contro si deve affrontare un aspetto poco vantaggioso. Perché si prevede che vengano affrontare delle rate considerevoli proprio all’inizio del rimborso. Di conseguenza nel momento in cui si sceglie questa soluzione è opportuno valutare, in maniera approfondita, se si è in grado di sostenere agevolmente il pagamento delle prime quote.

Il piano di ammortamento francese

La modalità di rimborso alla francese si ritiene probabilmente la più diffusa nell’ambito del sistema creditizio italiano. Si caratterizza per essere formata da rate con importi costanti. Quindi ogni porzione, costituita di una quota capitale e di una quota interessi, rimane la medesima per l’intera durata della restituzione. Ciò nonostante, durante il lasso di tempo entro cui si svolge il rimborso, avvengono dei cambiamenti. Che tuttavia non comportano un aumento o una diminuzione del costo di ogni singola rata. Ci si riferisce al fatto che gradualmente la quota capitale cresce, mentre la quota interessi risulta coinvolta in un processo di riduzione. Le due variazioni tuttavia si annullano vicendevolmente. Si rilevano delle mutazioni simili perché nelle fasi iniziali del piano di ammortamento emerge maggiormente la spesa della quota interessi, mentre successivamente si assiste ad una graduale inversione di tendenza.

  • In sintesi nella formula in questione si assiste in maniera lenta ad una decrescita degli interessi e ad un aumento della quota capitale. Tecnicamente si considera una modalità di rimborso progressiva. A differenza della soluzione italiana, la quota di capitale all’inizio del rimborso è più bassa, mentre in seguito tende a lievitare. Al contempo la quota interessi procede all’inverso, permettendo al valore della singola rata di rimanere sempre costante.

Il piano di ammortamento tedesco

La modalità di rimborso definita alla tedesca ricalca a grandi linee quella francese, nel senso che, a parte la prima rata, le varie porzioni di debito risultano di valore costante. Nello specifico si tratta di un piano di ammortamento dove ciascuna rata viene privata della quota interessi. In quanto tali valori vengono estinti anticipatamente in una soluzione unica, in occasione del pagamento della prima rata. Quindi è costituita di soli interessi. In ogni caso il suo importo è minore di quelle che si devono affrontare in seguito, che rimangono costanti.

Si tratta di una formula in cui si scinde in due momenti differenti il pagamento della quota interesse e di quella capitale. Anche se con modalità differenti si individuano delle somiglianze con la modalità di rimborso alla francese. Per cui, fatta salva la prima rata composta di soli interessi e con un valore minore rispetto alle successive, le altre risultano con un importo costante.

Il piano di ammortamento americano

La modalità di rimborso all’americana si definisce anche ammortamento con quote di accumulazione a due tassi. Con questa formula il recupero del capitale avviene mediante il pagamento di versamenti annuali costanti. La soluzione è piuttosto complessa, soprattutto se paragonata con le modalità descritte in precedenza. In quanto prevede allo stesso tempo lo svolgimento di un investimento ed un finanziamento. La rata dunque è costituita di una parte dove si affronta la quota interessi del prestito (con debito invariato). Ed un’altra, coincidente con la quota capitale, che si investe in un piano di accumulo, finalizzato a generare un valore corrispondente al debito che si è contratto.

In sostanza mediante questa soluzione si procede all’estinzione della quota interesse, che di solito risulta molto elevata. Ma la spesa eccessiva si recupera con il risparmio che si consegue a seguito dell’investimento della quota capitale nel piano di accumulo, reso effettivo allo stesso tempo. Quindi il pagamento della quota capitale avviene attraverso un processo di investimento. L’edificazione di un piano di accumulo si rimborsa ad un tasso minore. I pagamenti si considerano tutti con il medesimo importo, sebbene provochino una crescita dell’interesse attivo.

L’estinzione anticipata del prestito

Con l’estinzione anticipata di un finanziamento si salda il debito prima del termine previsto a livello contrattuale con l’ente creditizio che ha erogato il capitale. Ciò comporta non solo il rimborso dell’intera quota capitale rimanente, ma anche degli interessi maturati nel frattempo, sebbene risultino di entità minore rispetto a quelli che ipoteticamente si sarebbero dovuti sostenere nel caso in cui il piano di rimborso si fosse svolto in tempi canonici. La convenienza di questa manovra tuttavia non è scontata. In quanto gli enti creditizi al momento della stipula del contratto di frequente tendono a tutelarsi. Quindi inseriscono una penale, in ragione della quale, in caso di estinzione anticipata, si dovrebbe ricevere un importo pari a quello che l’ente creditizio avrebbe guadagnato, in termini di interessi, se il prestito si fosse svolto normalmente. Di solito questa eventualità emerge quando il beneficiario di un prestito si trova in condizioni economiche favorevoli, grazie alle quali è in grado di estinguere l’interno debito in una soluzione unica.

  • Con l’estinzione anticipata non si ha più l’onere di dover sostenere il piano di ammortamento. Questa possibilità si ricorda è garantita al destinatario del prestito a livello normativo. Si ricorda che si può praticare in maniera parziale oppure totale. Nel primo caso si restituisce soltanto una parte del capitale residuo, oltre al pagamento della singola rata, di modo tale da ridurre la spesa successiva senza tuttavia ridurre il periodo complessivo di ammortamento. In pratica così facendo si diminuisce l’importo delle rate rimanenti. Nel caso l’estinzione fosse totale allora si salderebbe l’intero debito e cesserebbe in un unico evento il rapporto di debito nei confronti dell’ente creditizio. Fatto salvo l’obbligo di pagare una penale se prevista a livello contrattuale.

Il tasso fisso e il tasso variabile

Il tasso di interesse da sostenere nel piano di rimborso, a seguito della ricezione di un finanziamento, può essere fisso o variabile. Il primo prevede che il calcolo degli interessi si determini al momento in cui si sottoscrive il contratto con l’ente creditizio. Dunque rimane invariato per tutta la sua durata. Di conseguenza la quota interessi si ritiene invariabile per l’intera durata del piano di rimborso. Si calcola in relazione ai movimenti dei tassi correnti, al momento in cui si stipula il contratto. Non solo i mutui e i prestiti possono essere a tasso fisso ma anche i titoli nonché le obbligazioni.

  • Il tasso variabile invece prevede che gli interessi varino nel corso dell’ammortamento, in relazione alle fluttuazioni del mercato e rilevate da una serie di indicatori. Che si scelgono come riferimento al momento della stipula del contratto. Nella maggior parte dei casi si tratta di valori comunicati dalla banca centrale europea. Quindi la quota interessi della rata potrebbe aumentare o diminuire in base all’andamento del mercato. Alla stessa maniera del tasso fisso, il tasso variabile può trovare applicazione nei prestiti, nei mutui, nei titoli e nelle obbligazioni.

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