Prestiti subito a cassaintegrati e a lavoratori in cassa integrazione: spiegazione, guida completa

Indice dei contenuti

La cassaintegrazione si instaura nei confronti di specifiche categorie di lavoratori, quando si verificano determinati eventi all’interno di una azienda. Ci si riferisce in particolare all’emersione di situazioni di difficoltà economica. Che comportano una riduzione del personale e quindi un ridimensionamento dell’attività produttiva. Con questo sistema in pratica si cerca di non praticare delle soluzioni definitive, come il licenziamento di determinati lavoratori, ma di inserirli in un regime lavorativo interlocutorio. L’intervento, sotto il profilo economico, viene effettuato dall’Inps. Ciò nonostante è necessario che l’azienda coinvolta operi in determinati settori della produzione, al fine di potersi ritenere legittimata a beneficiare di questa agevolazione. In molti casi tuttavia si considera una misura che non si ritiene in grado di scongiurare il licenziamento del personale che ne viene coinvolto, al termine del periodo in cui si manifesta. Dunque spesso si deve considerare una sorta di opportunità per cercare una nuova occupazione.

  • L’istituto della cassa integrazione comporta l’erogazione di un importo da parte dell’Inps, o dell’Inpgi nel caso in cui il cassaintegrato appartenesse alla categoria dei giornalisti, nei confronti di lavoratori dipendenti che sono sottoposti ad una riduzione dell’orario di lavoro o addirittura ad una sospensione dell’attività lavorativa. La cassa integrazione può essere di due tipologie: ordinaria e straordinaria. La prima comporta una integrazione salariale a seguito di una riduzione o di una interruzione dell’attività produttiva. Che non si ritengono provocate dal datore di lavoro o dal dipendente stesso. La seconda invece si definisce integrazione straordinaria ed è determinata dalla conseguenze di una crisi economica, che impone la ristrutturazioni o la cosiddetta riconversione aziendale. Esiste infine la cassa integrazione in deroga, di cui possono divenire beneficiarie le entità non rientranti nelle tipologie menzionate. Ci si riferisce a coloro che si trovano in relazioni contrattuali di apprendistato per esempio.

I cassintegrati possono richiedere dei prestiti?

I cassaintegrati si ritengono legittimati a richiedere un prestito, sebbene possano beneficiare soltanto di determinate soluzioni. In quanto la loro capacità di rimborso, desumibile dal contratto di lavoro e dall’entità dello stipendio, è influenzata in maniera negativa dalla precarietà in cui vengono a trovarsi a seguito dell’inserimento nella cassa integrazione stessa. Che comporta, come si è accennato, prima di tutto una diminuzione dello stipendio e la possibilità che la relazione lavorativa possa concludersi al termine del periodo in cui la misura ha validità. Questa condizione di vulnerabilità economica determina allo stesso tempo che il cassaintegrato abbia la necessità di disporre di liquidità maggiore, al fine di poter far fronte alle normale spese. Soprattutto qualora si trovasse all’interno di un nucleo familiare dove si ha l’onere di mantenere uno o più figli piccoli. Di conseguenza si trova costretti a chiedere un finanziamento, che però deve essere sostenuto dalla presentazione di maggiori garanzie del solito.

  • Si ricorda che il regime di cassa integrazione ha una durata limitata. Sia il trattamento ordinario sia quello straordinario non possono superare un periodo totale di due anni in un quinquennio mobile. Mentre le attività imprenditoriali che operano nell’ambito industriale e dell’artigianato, per ogni unità produttiva non è possibile che la cassa integrazioni si estenda per più di duri più di trenta mesi in un quinquennio mobile. Di conseguenza chi eroga il prestito deve venire a conoscenza di queste informazioni, al fine di calibrare il piano di ammortamento e l’importo delle singole rate. Nonché la tipologia di garanzie da pretendere.

La cessione del quinto

La fattispecie di prestito in esame si ritiene attivabile da parte dei cassaintegrati ma soltanto a determinate condizioni. In quanto la cessione del quinto come è noto si fonda sulla solidità della relazione contrattuale in cui si trova un lavoratore dipendente. La procedura difatti prevede che il piano di rimborso avvenga in maniera automatica, considerato che le singole rate vengono pagate tramite una detrazione compiuta dal datore di lavoro, o dall’istituto di previdenza se il richiedente fosse un pensionato, sullo stipendio o la pensione del cliente. Le rate tuttavia non possono avere un prezzo superiore ad un quinto rispetto al valore netto dei redditi citati (calcolati al netto). La soluzione di cui si tratta la possono attivare soltanto da parte di coloro che si trovano in un regime di cassa integrazione ordinaria. Nonché nei casi in cui le ore di lavoro coperte dalla cassa integrazione siano poche nel corso di un mese.

  • Qualora la cassa integrazione subentrasse nel mentre si beneficia di un prestito, secondo la procedura della cessione del quinto, si sarebbe legittimati a chiedere una riduzione dell’importo delle singole rate. La diminuzione si calcola in base all’entità del nuovo salario che si riceve. La diminuzione tuttavia la si può chiedere soltanto nel caso in cui lo stipendio del destinatario del prestito risultasse abbassato di trenta punti percentuali. Quindi se lo stipendio rimanesse al di sotto di quella soglia non si sarebbe legittimati a chiedere una riduzione dell’importo delle singole rate.

Il prestito personale

Si ritiene ammissibile la richiesta anche di un prestito personale da parte dei cassaintegrati. Come si è accennato in precedenza la cassa integrazione predispone chi viene investito della domanda di prestito di esigere maggiori garanzie. In quanto la capacità di rimborso del richiedente non risulta sufficiente. Nella maggior parte dei casi sarebbe utile nominare un terzo garante. Il quale si dovrebbe impegnare nei confronti dell’ente creditizio affinché si estingua il debito di fronte all’eventuale insolvenza del beneficiario. Com’è ovvio che sia, il fideiussore al fine di poter intervenire nella relazione contrattuale con la banca, è necessario che si trovi in condizioni patrimoniali e reddituali adeguate. Oltretutto non si deve trovare in posizioni debitorie nel medesimo periodo in cui avviene il prestito. Altrimenti sarebbe necessario presentare altre tipologie di garanzie, come per esempio l’offerta del proprio trattamento di fine rapporto.

Un’altra possibilità è rappresentata dalla esibizione di una garanzia rappresentata da un immobile, la cui titolarità deve necessariamente risultare in capo al richiedente. Nonché la presentazioni di beni mobili di vario genere, il cui valore soddisfi le esigenze di chi eroga il prestito. In questi casi la valutazione viene effettuata da un perito nominato dall’ente creditizio coinvolto.

I piccoli prestiti

Un’altra possibilità per i cassintegrati è rappresentata dai cosiddetti piccoli prestiti. Ossia da quei finanziamenti che si distinguono per essere concessi senza la richiesta di particolari garanzie. In quanto si erogano delle somme contenute, che non comportano l’assunzione di particolari rischi da parti dell’ente creditizio. I piccoli prestiti il più delle volte si caratterizzano per la concessione di somme non superiori a cinquemila euro, il cui rimborso avviene in tempi non troppo dilatati, che spesso non superano dodici mesi. Di conseguenza anche il regime di cassa integrazione in cui si trova il beneficiario si può considerare bastevole affinché si possa concedere il finanziamento, senza pretendere la presentazione di ulteriori garanzie. Anche perché i tempi di restituzione sono brevi e non espongono più di tanto chi eroga il prestito alla possibilità di non vedersi restituita la somma nei tempi e nei modi convenuti a livello contrattuale.

  • I piccoli prestiti sono facili da attivare, visto che le procedure di frequente si possono eseguire anche online. Sono numerosi difatti gli istituti di credito che mettono a disposizione delle apposite piattaforme telematiche, all’interno delle quali risulta possibile compilare la domanda di finanziamento. Tutto ciò inoltre comporta una riduzione delle tempistiche relative alla compilazione del modulo di invio e in seguito dell’accredito della somma accordata.

Consiglio utili

Prima di inoltrare una richiesta di prestito è necessario vagliare le diverse offerte disponibili sul mercato creditizio. E scegliere quella che si attaglia maggiormente alle proprie esigenze e alla propria condizione di cassaintegrato. Se si avesse la necessità di ricevere delle somme significative sarebbe necessario trovare delle garanzie da presentare, come chiedere in anticipo la partecipazione di un terzo garante. Perché difficilmente il proprio status di cassaintegrato da sola sarebbe sufficiente a rassicurare l’ente creditizio coinvolto. In quanto non si ravviserebbe la presenza di un requisito indispensabile, che si rileva nel percepimento di uno stipendio regolare, conseguente dall’esistenza di un rapporto di lavoro solido.

Si consiglia inoltre di rivolgersi, nel caso se ne avesse la possibilità, all’ente creditizio dove si ha il proprio conto corrente. In quanto potrebbe far si che si richiedano garanzie meno gravose. Inoltre è sempre meglio non chiedere delle somme eccessivamente elevate. Perché non si sarebbe nelle condizioni di sostenere il piano di ammortamento e da ciò potrebbe scaturire la richiesta di rassicurazioni di difficile reperibilità. Ma in condizioni del genere sarebbe inutile inoltrare una richiesta in quanto si riceverebbe un diniego da parte dell’istituto di credito.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO: Offerta non relativa alle eventuali finanziarie e/o banche citate nell'articolo ma trattasi di affiliazione pubblicitaria