Quando si desidera avviare una start up spesso ci si trova nelle condizioni di non avere a disposizione sufficiente liquidità. In molte circostanze si tratta di attività ideate da giovani, che puntano a sviluppare delle idee innovative ma non dispongono ancora di un capitale proprio per darle vita. In situazioni del genere di conseguenza risulta indispensabile chiedere un finanziamento. Le tipologie di prestito riservate a chi si appresta a compiere un passo del genere sono di vario tipo. In ogni caso, quando si riesce a divenirne beneficiari, si distinguono per risultare a condizioni vantaggiose. Nella maggior parte dei casi si diviene destinatari di un capitale a seguito della partecipazione ad appositi bandi. Che vengono organizzati da enti pubblici locali o nazionali. Nonché da parte dell’Unione Europea. Oppure nel caso in cui si decida di stipulare un contratto di prestito con un ente creditizio.
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Le start up sono imprese caratterizzate per finalizzare la produzione nella realizzazione di progetti innovati. E per essere spesso concepite da giovani. Di conseguenza non si possono far rientrare in questa categoria determinate attività d’impresa, soltanto per il fatto che risultano neonate e in fase di sviluppo. Un altro requisito che rende peculiari le start up si rileva nell’assunzione di soluzioni organizzative transitorie e nella pretesa di evolversi in maniera indeterminata. Nel senso che sono concepite per ingrandirsi ed assumere eventualmente forme più complesse. Di solito le start up operano nell’ambito delle tecnologie telematiche, dell’artigianato oppure dell’industria. In ogni modo, al fine di considerarsi tali, devono promuovere dei progetti innovativi.
I prestiti bancari
La richiesta di un prestito bancario si ritiene la soluzione più tradizionale. Nel senso che comporta eseguire una procedura che si riscontra in qualsiasi altra formula di prestito. Ciò nonostante è possibile riscontrare che diversi istituti di credito abbiano concepito delle soluzioni idonee, caratterizzate per offrire delle condizioni vantaggiose. In molti casi gli aspetti favorevoli si riferiscono nella possibilità di svolgere una fase di preammortamento, che va da sei mesi ad un anno, garantendo al cliente l’opportunità di non dover sostenere un piano di rimborso troppo gravoso, in occasione della fase cruciale delle propria attività, rappresentata dall’avvio. I tassi di interesse applicati inoltre sono contenuti. Ma le facilitazioni possono essere di vario genere.
- Al fine di poter divenire beneficiari di soluzioni di questo tipo occorre presentare delle garanzie a chi eroga il prestito. Che possono essere reali, su beni mobili od immobili, oppure personali. Da questo punto di vista ogni istituto di credito mette in pratica una propria politica creditizia. Quindi non è possibile tracciare degli aspetti comuni tra gli enti creditizi in base alle garanzie che richiedono. Si può soltanto affermare che si devono esibire una serie di elementi, in grado di rassicurare che concede il finanziamento in merito all’estinzione del debito, anche di fronte all’emersione di eventuali situazioni critiche. In ragione delle quali il debitore si potrebbe trovare a non poter più affrontare il piano di ammortamento secondo i tempi e i modi previsti a livello contrattuale.
I bandi per le start up
Come si è accennato in precedenza, le start up possono ricevere dei finanziamenti mediante la partecipazione ad appositi bandi. Che nella maggior parte dei casi sono promossi dalle amministrazioni locali, regionali o nazionali, nonché da parte dell’Unione Europea. Alcuni di essi offrono persino dei finanziamenti a fondo perduto, per una cifra di solito corrispondente alla metà del capitale messo a disposizione. A seguito della concessione di una somma a fondo perduto non si rimane vincolati a sostenere un piano di rimborso. In ogni caso queste procedure di finanziamento prevedono che il capitale venga investito per l’acquisto di materiali oppure posto come una riserva per l’attività che si sta avviando. Diversi bandi invece prevedono la concessione di prestiti a condizioni agevolate. Che si caratterizzano per applicare dei tassi di interesse abbattuti, o comunque più bassi di quelli che altrimenti si troverebbe ad affrontare in condizioni normali.
Al fine di partecipare ai bandi riservati a chi sta per dare vita ad una start up, è necessario compilare ed inoltrare una domanda di partecipazione. In molti casi è possibile farlo direttamente all’interno di piattaforme telematiche predisposte. Si ricorda che Invitalia, ossia l’agenzia del ministero dell’economia, ha il compito, fra le altro, di gestire gli incentivi nazionali destinati a finanziare le attività economiche già esistenti oppure le start up innovative. Quindi è necessario considerare anche l’opportunità di partecipare a dei bandi attraverso Invitalia.
Crowdfunding e social lending
Al fine di ottenere del capitale, indispensabile per avviare una start up, a seguito per esempio di un diniego o dell’assenza di opportunità come quelle menzionate in precedenza, si ritiene praticabile l’ipotesi di richiedere dei finanziamenti privati. In particolare è possibile ricorrere al cosiddetto crowfunding, ossia ad un finanziamento, che si basa sulla raccolta di fondi tra soggetti privati. Questa soluzione si ritiene una sorta di microcredito, proveniente dal basso, per iniziativa di eventuali benefattori. I quali desiderano investire in maniera non convenzionale, magari affascinati dal particolare progetto che vuole perseguire una start up. La procedura si attiva nella maggior parte dei casi per via telematica. Si ricorda che la raccolta fondi fra privati è una prassi estremamente diffusa in quest’epoca. In quanto i nuovi canali di comunicazione garantiscono delle possibilità sorprendenti, in grado di sensibilizzare e di coinvolgere in tempi rapidi un gran numero di persone.
- Esistono diverse varianti del Crowdfunding. Alcune di esse prevedono che il finanziatore entri a far parte dell’amministrazione della start up. Altre invece come il social lending svolgono delle vere e proprie attività di intermediazione creditizia. Che si fondano sulla raccolta di danaro tramite l’utilizzo di apposite piattaforme virtuali. Nello specifico, in relazione ad un progetto nei confronti del quale si ha necessità di ricevere un prestito, si ricercano dei finanziatori. I quali, qualora scelgano di erogare il capitale, sono di conseguenza legittimati a ricevere un corrispettivo sotto forma di interessi. Le attività di questo tipo ovviamente sono sottoposte alla vigilanza nonché ad una apposita disciplina della Banca d’Italia. In quanto, come si è detto, svolgono delle operazioni di intermediazione finanziaria.
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